Roma, 1 luglio I carabinieri italiani hanno arrestato a Bologna (centro) un bosniaco di 52 anni per presunto trasferimento di oltre 50mila euro al gruppo terroristico dello Stato Islamico (IS) con base nei Balcani occidentali.
I Carabinieri hanno spiegato oggi in un comunicato che numerosi trasferimenti di denaro da lui effettuati sono stati effettuati personalmente o tramite terzi e sono stati destinati in tutto o in parte a cellule con finalità terroristiche.
L’indagine che ha portato all’arresto, condotta dal Gruppo Operativo Speciale Carabineros e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, dove risiedeva il detenuto, è iniziata nei primi mesi del 2020. Arrotonda estremisti di matrice jihadista.
Il detenuto è stato identificato come un bosniaco legalmente residente in Italia, artigiano titolare di una società operante nel settore edile e “caratterizzato da una visione radicale ed estremista dell’Islam”.
Anche un bosniaco di origine balcanica, arrestato in Bosnia Erzegovina e condannato a sette anni di reclusione per incitamento pubblico ad attività terroristiche e reclutamento, ha legami con l’imam.
In particolare, l’indagine ha rilevato che l’imam ha organizzato nel 2014 un “tour di preghiera” nel nord Italia per reclutare combattenti dediti alla “jihad armata” e inviarli a combattere al fianco dell’IS in Siria e Iraq. Era al culmine del suo potere in quel periodo.
I trasferimenti, iniziati nel 2014, erano rivolti alle cellule jihadiste per supportare i gruppi che operano in Bosnia e “reclutare nuovi combattenti in diverse aree geografiche dove il califfato sta cercando di imporre la sua egemonia”, si legge nella nota. EFE
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