Aprile 24, 2024

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El Salvador e le sfide che Bukele deve affrontare

El Salvador e le sfide che Bukele deve affrontare

La questione della ripetizione delle elezioni presidenziali in El Salvador, nonostante il silenzio delle ultime settimane, è diventata una polveriera il 16 settembre fino al punto di esplodere dopo che Bukele ha annunciato che si sarebbe candidato, con alcuni che hanno persino chiesto un ” ribellione”. Come scritto nella Magna Carta.

Con poco meno di 14 mesi prima che i salvadoregni tornino alle urne, è una questione irrisolta che potrebbe ravvivare i dibattiti sull’incostituzionalità delle aspirazioni del presidente.

Tuttavia, anche con criteri a favore o contro, l’inchiesta pubblicata da La Prensa Gráfica presenta numeri convincenti, ad esempio, il 61% dei 1.520 intervistati nel campione ritiene che la rielezione dovrebbe essere consentita.

I dati di GPL hanno rilevato che il 34,7% degli intervistati ha confermato che la rielezione era legale e il 26,7% illegale.

A questo proposito, negli ultimi mesi, non sono mancate interpretazioni “strane” della costituzione che in alcuni casi hanno privilegiato la continuità per due mandati successivi, e in altri hanno detto che è possibile ma in periodi separati.

Le consultazioni hanno rilevato che il 64,4% degli intervistati sostiene il piano del presidente di continuare un altro mandato consecutivo alla guida del paese se la gente lo deciderà alle urne.

Questa opinione non è condivisa dal 17,8% della popolazione. Sono solo spiegazioni, ma ciò che è notevole è che il 25,9 per cento ritiene che la costituzione della repubblica non dovrebbe consentire la rielezione immediata della presidenza, e il 26,7 per cento afferma che la costituzione non lo consente.

Questi pensieri, ora messi a tacere, potrebbero suscitare passioni nel 2023 quando, secondo il Tribunale supremo per le elezioni, quasi una dozzina di partiti che parteciperanno alle elezioni del febbraio 2024 cercheranno aggressivamente un seggio nel Consiglio di presidenza.

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Anche su questo tema sorgono interrogativi, perché, ad esempio, il documento della Magna Carta prevede che la presidenza possa essere nuovamente impugnata, sia dal presidente che dal vicepresidente, purché la loro nomina avvenga dopo “sei mesi consecutivi”, secondo gli artt. 152 e 154 della Costituzione.

Di recente, un servizio di Radio Ysuca osservava: “La rielezione del presidente, per quanto incostituzionale, avrà motivo per il presidente in carica di avere un piano ambizioso e sostenibile per migliorare notevolmente le condizioni di vita della maggioranza”.

Se Bukele è riuscito a presentare quell’immagine agli elettori prima del febbraio 2024, sono molte le analisi che gli attribuiscono il merito della vittoria e della continuità in prima linea nei destini del Paese.

Ma per arrivarci, deve fare progressi e convincere gli elettori che può ancora mantenere molte delle sue promesse, come la fattibilità di bitcoin, una ferrovia costiera, un aeroporto orientale, diversi ospedali e una riprogettazione di oltre 5.000 scuole, tra gli altri che ancora non funzionano.

mim / libbre