Sabato 4 novembre, alle 9:30, 40 anni dopo il ripristino della democrazia Segretario dei diritti umani nella nazione indicherà «Ragazza perla» Come spazio della memoria del governatorato. È un’iniziativa complementare Comitato Regionale della Memoria E il Comune di Malagueno.
“La Perla Chica”, che farà parte del quadro repressivo definitivo Dittatura Nella provincia di Córdoba, si trova nel complesso della Route 20, al chilometro 14, a Ejido, nel vicino comune di Malagueño.
«Questo cartello rappresenta un’occasione per incontrare la gente di Malagueno e promuovere una pratica nella memoria locale “In dialogo con diversi sopravvissuti e altre persone che hanno permesso di condannare ciò che è accaduto in questo centro segreto durante l’ultima dittatura civile-militare”, ha sottolineato il Comitato Regionale della Memoria.
Nel febbraio 1984 d.C Commissione Nazionale sulle Persone Scomparse (CoNaDep) Ha condotto un’operazione di ricognizione alla quale hanno partecipato alcune delle persone rimaste prigioniere in questo luogo. 39 anni dopo, nel 2013, durante il processo noto come “Megacausa “La Perla – Campo de la Ribera – D2“, il Tribunale orale federale n. 3 ha effettuato un nuovo esame oculistico in questo luogo e a questo scopo ha nuovamente convocato i sopravvissuti che hanno testimoniato su ciò che hanno vissuto lì.
Attualmente queste strutture sono utilizzate come case famiglia.
Nell’ambito della ricostruzione della memoria di questo luogo, è stata attivata la mail memoriaslaperlachica@gmail.com per coloro che desiderano condividere ricordi e reminiscenze legate a “La Perla Chica”.
“piccola scuola”
IL “Ragazza Perla”Ha funzionato tra il 1976 e il 1979, durante l’ultima dittatura civile-militare, come centro di detenzione segreto, ed era anche chiamato “Perla Vega” o “Malagueno” o “Escoleta”. Di dimensioni più ridotte, questo spazio era utilizzato come annesso all’ex Centro segreto di detenzione, tortura e sterminio (CCDTyE). “La perla” (Gli oppressori la chiamano anche “l’università”); Uno dei campi di concentramento più grandi del paese.
Questi nomi sono ereditati dall’antica regione “La Perla”, che occupava gran parte dei territori della regione.
Il Comitato Regionale per la Memoria precisa: “Entrambi i centri segreti, insieme alla polizia, all’esercito e ad altre unità del CCDTyE, facevano parte della rete repressiva che portava avanti il piano sistematico di sterminio dell’opposizione politica. Questo circolo di repressione si avvaleva del III Corpo d’Armata, che era la massima autorità della regione e controllava 10 province, sotto la responsabilità di Luciano Benjamin Menéndez.“.
Nello specifico, tra il 1976 ed il 1977, l’accesso al CCDTyE “La Perla” passava attraverso “La Perla Chica”; La distanza tra loro era di pochi chilometri ed erano collegati da una strada sterrata interna. Lì l’esercito mantenne una base militare per decenni. Quando l’autostrada fu aperta nel 1978, La Perla Chica si trovava in una striscia di terra lunga tre chilometri definita tra l’autostrada e la vecchia strada, terra che ancora oggi è condivisa tra la comunità rurale e l’esercito.
Molte persone detenute e scomparse sono state temporaneamente trasferite a “La Perla Chica”. I sopravvissuti ricordano di aver sentito le ruminazioni delle mucche La Rural mentre erano in cattività. Tra le sue strutture ci sono alcune case ai lati della strada e, a circa 200 metri nell’entroterra, alcuni uffici che comprendono un “isolato” dove si trovano i sequestratori.
Ricordi della regione
Giulia Souliersorella e manager della persona scomparsa Spazio alla memoria La PerlaMi rendo conto dell’importanza di questo segno nella ricerca della memoria, della verità e della giustizia.
– Che ruolo ha avuto “La Perla Chica” nell’apparato repressivo dell’ultima dittatura di Cordoba?
– A pochi chilometri di distanza e collegata da una strada sterrata interna, “La Perla Chica” è stata utilizzata per ospitare temporaneamente diverse persone detenute e scomparse. Ha avuto un ruolo centrale come luogo di prigionia temporanea per le persone rapite che si trovavano in altri centri di detenzione segreti, durante la Coppa del Mondo del 1978 e una visita della Croce Rossa Internazionale nello stesso anno.
– Perché i segnali sono importanti questo sabato?
– Gli striscioni rientrano nel rispetto della legge n. 26691 relativa alla conservazione e alla diffusione dei luoghi commemorativi del terrorismo di Stato. L’importanza del segno “La Perla Chica” come “segno di memoria” per noi risiede nella continuità del lavoro di memoria collettiva con il popolo malagueño. “Memorie del Territorio” e “Segni che non si ripeteranno” hanno l’obiettivo di poter realizzare esercizi di memoria che permettano di continuare a costruire e conoscere com’era la vita quotidiana di questa comunità, ai tempi degli ultimi militari dittatura in Argentina. Conosciamo il posto di Perla Chica nel ciclo repressivo, grazie alle parole coraggiose dei sopravvissuti. Oggi invitiamo gli abitanti di Malagueño a condividere i loro ricordi e a continuare a portare alla luce altri strati di ricordi che non sono ancora stati illuminati.
– In cosa consisterà nello specifico l’attività?
– Oltre a scoprire il poster come segno di memoria, significa poter condividere le esperienze dei sopravvissuti che erano in questo centro segreto e dei vicini che vengono a raccontare cosa ricordano del luogo. Saranno presenti le autorità del Segretariato Nazionale per i Diritti Umani, le autorità regionali, il municipio malagueño e il Comitato Regionale della Memoria. Saranno presenti rappresentanti di altri luoghi della memoria, organizzazioni per i diritti umani e sopravvissuti; Residenti nel comune di Malagino. Questa attività non sarebbe stata possibile senza l’impegno e il supporto di
Comune di Malagueno.
Fonte: Al-Sabah Al-Jadeed
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