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Il governo degli Stati Uniti eliminerà la politica sull’immigrazione per rimanere in Messico

Washington, 30 ottobre. Il segretario alla sicurezza interna, Alejandro Mallorcas, ha annunciato che il governo degli Stati Uniti porrà presto fine alla politica sull’immigrazione in Messico, avviata dall’ex presidente Donald Trump (2017-2021).

Sebbene la decisione non avrà effetto immediato, Mallorcas ha osservato in una nota che dopo aver considerato attentamente le argomentazioni, le prove e i punti di vista presentati dalle varie parti, si è deciso di porre fine alla politica, ufficialmente denominata Migrant Protection Protocols (MPP).

La misura, attuata nel 2019 sotto il mandato di Trump, ha costretto i richiedenti asilo negli Stati Uniti a rimanere dall’altra parte del confine meridionale, in attesa dell’esito delle loro udienze sull’immigrazione.

Quando il presidente Joe Biden è arrivato alla Casa Bianca nel gennaio 2021, uno dei suoi primi ordini esecutivi è stato quello di invertire il programma come “disumano”, anche se le deportazioni hanno continuato a essere coperte dal titolo 42 dell’Immigration Act.

Tuttavia, il 25 agosto, un tribunale del Texas ha chiesto il ripristino del Parlamento e poco dopo la Corte suprema dello stato del Nord ha confermato la sentenza, che ha informato l’esecutivo che avrebbe ripristinato la misura a novembre.

Per questo motivo, la nuova sentenza annunciata venerdì non può entrare in vigore fino a quando non sarà revocata l’ingiunzione del tribunale del Texas.

Gli Stati Uniti stanno attualmente affrontando una crisi migratoria senza precedenti, con recenti statistiche che mostrano arrivi record di immigrati illegali al confine meridionale.

La scorsa settimana, Washington ha pubblicato il maggior numero di preoccupazioni per gli immigrati mai registrate al confine: più di 1,7 milioni di persone nell’ultimo anno fiscale.

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Tra questi, più di un milione sono stati espulsi in Messico o nei loro paesi d’origine, secondo i dati di Customs and Border Protection. (PL)




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