Aprile 19, 2024

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La giustizia elettorale in Brasile ufficializza la vittoria nei sondaggi di Lula – Periódico Invasor

La giustizia elettorale in Brasile ufficializza la vittoria nei sondaggi di Lula – Periódico Invasor

Tratto da PL Il tribunale elettorale ufficializzerà la vittoria elettorale del presidente eletto Luiz Inacio Lula da Silva, candidato nominato al ballottaggio del 30 ottobre dalla maggioranza dei brasiliani.

Insieme al vicepresidente eletto Geraldo Alcmene, il fondatore del Partito dei Lavoratori (PT) si diplomerà (certificando la vittoria nel referendum) presso il Tribunale Supremo Elettorale (TSE), a Brasilia, in un affollato evento.

Il portale UOL ha indicato che 280 ospiti hanno confermato la loro presenza all’evento, tra cui gli ex presidenti Dilma Rousseff e Jose Sarney.

Alla cerimonia, che dovrebbe durare poco più di un’ora, dovrebbero partecipare anche ministri, parlamentari, governatori e futuri membri dell’Esecutivo Lula del TSE e della Corte Suprema Federale.

Il capo di Stato eletto sarà il primo a pronunciare un discorso, e poi lo farà il presidente del TSE, il ministro Alexandre de Moraes, secondo le regole del tribunale.

Durante la procedura formale, che segna la fine del processo elettivo, saranno presentati i certificati di Lola e Alcmene firmati da De Moraes.

Questo documento abilita le cariche di Presidente e Vice Presidente prima del Congresso Nazionale.

La cerimonia di distribuzione della fascia presidenziale è prevista per il 1° gennaio.

L’attuale governo non ha confermato la partecipazione del sconfitto leader di estrema destra Jair Bolsonaro alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente, prevista per le 14:00 ora locale, il primo giorno del 2023.

Per l’inaugurazione, la Spianata dei Ministeri avrà lo stesso schema di sicurezza adottato nella pausa del 7 settembre e nel secondo turno elettorale.

Nel primo turno del referendum del 2 ottobre, l’ex candidato al potere del Partito dei Lavoratori ha ottenuto il 48,43% dei voti validi, mentre Bolsonaro, che bramava la rielezione per il Partito Liberale, ha ottenuto il 43,20%.

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Poiché nessuno dei due politici ha ricevuto la maggioranza assoluta dei voti in quella causa, cioè più della metà dei voti validi (esclusi nullità e nullità), come determinato dalla legislazione da eleggere, si sono opposti al secondo turno.

In maniera molto chiusa, l’ex direttore ha vinto ancora al secondo turno con un punteggio del 50,90 per cento rispetto al 49,10 dell’ex esercito.