sabato, Ottobre 12, 2024

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La nostra ambizione e missione è catturare lo spazio: misurarlo, innalzarlo, visitarlo »

Provengono dal mondo delle telecomunicazioni e del tessile ma ora la loro realtà si chiama J3D Virtual Tours, con sede in via Tomás Gros, dove si trova l’omonimo bar, i cui gestori salutano da tempo i loro clienti perché sono già in pensione. John, José e Jaffe portano parte della responsabilità e dell’orgoglio per il Webby Award vinto dal sito Guggenheim molto tempo fa, condividendolo, in un’altra categoria, con quello creato dal Rijksmuseum per la straordinaria mostra di Vermeer.

Premi per l’eccellenza online?! 30 anni fa?!

– Consegnato da 2.000 membri dell’Accademia Internazionale delle Arti e delle Scienze Digitali.

“Giorno dopo giorno, tour visivi attraverso musei, foreste, palazzi, città… attirano sempre più persone. e piattaforme che trasformano spazi reali e immersivi in ​​spazi più interattivi”.

– che si definiscono, Oleh, come “esperti, evangelisti e visionari nel campo digitale”.

Tra i suoi membri c’è Vint Cerf, il grande informatico, considerato uno dei padri di Internet. Sono membri anche Arianna Huffington, co-fondatrice di “The Huffington Post” o Alexis Ohanian, co-fondatrice e CEO di Reddit. Ma il premio per il sito web che Guggenheim ha creato a Bilbao per celebrare il suo 25esimo anniversario è dato dal voto popolare e si chiama “Webby People’s Voice Award”. Il sito è stato presentato al pubblico a novembre.

– Mi ricordo. Mi vengono anche in mente gli obiettivi prefissati: “Offrire un’esperienza digitale coinvolgente, visiva ed emozionante che promuova la missione del museo di contribuire alla conoscenza e alla fruizione dell’arte”.

– Alimentato da un’incredibile tecnologia in continua evoluzione e miglioramento. Il desiderio, come si nota nella presentazione, non è solo quello di “celebrare, valorizzare l’arte e il collezionismo privato, essere grati, inclusivi, trasformativi e proiettare il futuro” ma anche quello di facilitare, non solo alle masse, ai curiosi o ai turisti, una full immersion nella realtà del Museo. Ci impegniamo anche affinché la relazione sia completamente interattiva.

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– Qui entra in gioco a pieno la tua azienda J3D Virtual Tours e da quello che puoi immaginare, la (più) millesima parte del premio è tua. E anche orgoglio.

– Orgoglio. Il migliore. da un abbonato. Mettiamo in chiaro sul nostro sito web aziendale che, al di là della nostra lotta per l’eccellenza, siamo in un momento entusiasmante dal punto di vista tecnologico. Ecco perché sottolineiamo quanto segue: «Con la fotografia è stato possibile catturare il tempo. Poi è arrivato il cinema… che ha catturato il movimento. Ora sono in arrivo tour virtuali 3D che ti consentono di catturare lo spazio e muoverti liberamente attraverso di esso.

– “Space Capture”, wow, impressionante, un po’. completamente.

– I tour virtuali non sono più una novità, ma ciò che sorprende è l’assoluto miglioramento nel riuscire a rendere sempre più immersiva la passeggiata attraverso quegli spazi “catturati”. Tanto che navigando compri un souvenir o prenoti un posto per un convegno. E guarda, in pratica è ancora un treppiede, una macchina fotografica che registra a 360 gradi e… un set di specchi.

– In ogni storia uno specchio magico; La matrigna di Biancaneve, quella che non rispecchia il vampirismo, è Rita Hayworth davanti a centinaia di loro in “The Lady From Shanghai”.

– Esatto, ma la definizione di piattaforma che usiamo come punto di partenza per questo gioco di specchi è definita in modo meno magico: «Spatial Data si concentra sulla digitalizzazione e la catalogazione del mondo costruito. La nostra piattaforma di dati 3D completa consente la trasformazione dello spazio in un gemello digitale accurato e coinvolgente che può essere utilizzato per progettare, costruire, gestire, commercializzare e comprendere qualsiasi spazio.

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– forte.

– Da questo programma aggiungiamo (le acquistiamo, ovviamente) sempre più unità che lavorano per soddisfare i desideri e le esigenze di qualsiasi cliente. Non stiamo solo lavorando per riportarvi al grande Salone dell’Auto o per attirarvi in ​​un’altra grande galleria che aprirà a marzo, Lynette Yiadom-Boakye Gallery, creatrice di fantastici dipinti ad olio su lino grezzo. NO. Facciamo anche progetti e misuriamo l’area “catturata”. Quindi abbiamo bisogno di sempre più unità. E abbinali a quella che potrebbe essere la nave madre, quella piattaforma, quel software di un’azienda che ti fornisce anche telecamere a 360 gradi, cloud storage e, naturalmente, intelligenza artificiale…

– L’intelligenza artificiale è già comparsa ma non mi negherete che l’associazione di moduli e moduli ha un po’ di costruzione Lego…

– Questo è quello che dici. Ma ti diremo qualcosa oltre a Webby; Durante la pandemia, una grande azienda australiana non ha potuto recarsi nei Paesi Baschi per seguire lo stato di avanzamento dei lavori dell’azienda basca che ha realizzato parti così importanti per essa. Fino alla chiusura dei confini, il segno degli opposti si presentava costantemente perché il processo era così delicato. Grazie a quello che lei chiama “Lego 3D”, sono stati in grado di seguire in prima persona un processo vitale per il futuro della loro alleanza, con perfetta precisione nello spazio e nel movimento.