Aprile 25, 2024

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Le madri in Brasile lottano per la partecipazione delle donne alla politica

Le madri in Brasile lottano per la partecipazione delle donne alla politica

Lo conferma il portale Brasil de Fato, che indica che l’esercizio della funzione di custodia dei bambini era considerato un problema privato, e la politica, cioè la sfera pubblica, era il posto degli uomini per eccellenza nel gigante sudamericano.

Quando le donne sono state in grado di abbattere le barriere della partecipazione politica e dell’accesso alle cariche elettive, sono rimaste in silenzio sulla cura dei nipoti.

Il sito cita come esempio di questa realtà il percorso della deputata federale Juliana Cardoso del Partito Laburista.

Cardozo è stato membro del consiglio comunale di San Paolo per quattro mandati. Nel 2014, quando ha avuto il suo secondo figlio, è dovuta tornare in ufficio appena 13 giorni dopo il parto.

Ho dovuto restituire Louise quando aveva 13 giorni. Ho dovuto scegliere tra il congedo di maternità e la permanenza nella stanza (del consulente) in modo che il team collegiale potesse continuare il proprio lavoro”, ricorda.

Questo perché, in caso di congedo, dovrebbe passare il mandato alla deputata, il che comporterebbe le dimissioni dei consiglieri che componevano il suo gabinetto.

“Quindi, all’epoca, non potevo voltare le spalle ai 22 professionisti che erano in giro per lo stato per essere a casa con mio figlio”, dice.

Secondo Brasil de Fato, questo tema appare ora negli scenari istituzionali della politica da parte di donne che, sostenute dalla rinascita del femminismo nell’ultimo decennio, hanno deciso che è tempo di unire maternità e politica.

Due dei più famosi esponenti di questo movimento sono i rappresentanti federali Talíria Patrone e Sâmia Bonfim.

Bonfim, una delle parlamentari che ha fatto della maternità una parte della sua lotta politica, ammette che “gli spazi istituzionali non sono pensati per ospitare le madri”.

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Patron descrive gli stessi problemi. “Uno ha già un sovraccarico di preoccupazione per i nostri figli e si trova di fronte a una struttura politica che non è pronta per le madri”, commenta.

La difficoltà della rappresentanza femminile nelle cariche elettorali è dimostrata dai numeri. Nel Congresso nazionale, rappresentanti federali e senatori detengono il 18% dei posti vacanti. Ci sono poche informazioni su quante di queste donne che sono madri hanno bisogno di conciliare le attività di cura con la politica.

“La maternità comporta molte sfide nella vita di una donna perché anche la cura funziona. Ci vuole tempo, impegno e organizzazione della vita per rendere conto di tutto”, insiste Bonfim, entrata in politica prima di sperimentare la gravidanza.

jcm/ocs