venerdì, Dicembre 6, 2024

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L’Italia promuove l’integrazione territoriale della scienza e della tecnologia – America Latina

(ANSA) – SAO PABLO – “La portata delle attività spaziali è così grande che un Paese non può affrontare questa sfida da solo”.
Antonella Cavallari dell’Istituto italo-latinoamericano (Iila), in questi giorni a San Paolo per il secondo incontro delle agenzie spaziali regionali, spiega in un’intervista all’ANSA “l’importanza del coordinamento e della cooperazione dei governi Usa. In campo latino” , e l’Agenzia spaziale latinoamericana (ALCE) è una “sperimentazione importante”.
Questo incontro a San Paolo – spiega l’ambasciatore – “conferma la validità della linea portata avanti dal primo incontro organizzato a Roma nel luglio 2022. Il fatto che tutte queste agenzie abbiano aderito a questo secondo incontro significa che abbiamo una buona idea e manca il momento del cambiamento”.
La premessa dell’iniziativa è “aiutare i paesi della regione ad affrontare grandi sfide” attraverso le tecnologie spaziali. “Abbiamo molti progetti -sottolinea- alcuni paesi hanno bisogno di supporto in agricoltura di precisione, cambiamento climatico, economia circolare urbana o monitoraggio satellitare. Per questo abbiamo organizzato un incontro tra i principali attori. Garantendo la condivisione delle informazioni e facilitando la diffusione delle idee in la Regione.
“Come organizzazione che collega l’Italia e l’America Latina, oltre all’integrazione regionale, puntiamo a promuovere la consapevolezza dell’importanza della politica spaziale italiana e delle numerose risorse che il nostro governo destina al settore. Presidente., con circa 250 aziende, ricavi annui di 2.000 milioni di euro e una filiera completa di tecnologie, prodotti e servizi”, sottolinea Cavallari.
Secondo il segretario generale dell’IILA, ​​data la portata delle importanti attività spaziali dell’Agenzia spaziale latinoamericana (ALCE), “unire gli sforzi per raggiungere la rilevanza è fondamentale”.
Ci sono attualmente quattro paesi membri IILA che fanno parte del progetto Artemis.
Si tratta di Italia, Brasile, Messico e Colombia, “ma altri si uniranno -si augura Cavallari- e potranno contribuire a questo sforzo diffondendo informazioni sulle opportunità di Iila, che non sempre sono note”. (ANSA).

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