Marzo 29, 2024

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L’Italia vuole differenziare il suo EVOO da altri paesi

I ricercatori del laboratorio di chimica sperimentale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno sviluppato un metodo di screening geologico semplice ed efficace per distinguere l’olio extravergine di oliva italiano da altri paesi.

La produzione annuale di olio extravergine di oliva italiano è diminuita negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici e dell’infezione da psoriasi fasciidosa. Per soddisfare le esigenze del settore consumer e alimentare, l’Italia è costretta a importare grandi quantità di olio da altri paesi, il che rischia di aumentare il numero delle frodi, ovvero oli italiani e oli venduti in Europa ed extraeuropei come olio d’oliva coltivato in Italia.

Il metodo sviluppato permette di distinguere l’olio italiano da quello importato (in questo caso greco) in base alla composizione chimica del campione. I ricercatori hanno sviluppato un sistema di screening geografico per distinguere l’olio extra vergine di oliva italiano da quelli di origine greca. Il metodo non selettivo testato su 33 campioni ha permesso di distinguere chiaramente tra i due gruppi.

Questo sistema sarà utile per garantire la scoperta e la qualità dell’olio extravergine di oliva, evitando frodi commerciali. Il metodo non selezionato si basa su una combinazione di Raman e tecniche spettroscopiche dell’infrarosso adiacente (NIR), pubblicate sul Journal of Near Infrared Spectroscopy. Secondo Olivicola Italia, c’è innovazione nella combinazione di tecniche statistiche basate sull’intelligenza artificiale.

Dall’analisi dei dati raccolti in laboratorio, l’identificazione di variabili significative ha portato allo sviluppo di un modello statistico in grado di identificare le proprietà chimiche specifiche degli oli italiani.

Come accennato in precedenza, 33 campioni di olio sono stati esaminati mediante spettroscopia Raman e NIR, ovvero tecniche non distruttive che forniscono risposte rapide, sono stabili e non richiedono preparazione del campione, riducendo tempi e costi. Il campione così ottenuto è stato quindi verificato, ottenendo una precisione del 97%, una sensibilità del 100% e una specificità dell’88,9%.

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Il sistema proposto dallo studio permette di ottenere una compilazione rapida e completa della composizione dell’alimento, ed anche di classificarlo geograficamente. Grazie a queste informazioni, è molto apprezzato sia dai produttori che dai consumatori, può garantire l’invenzione e la qualità dell’olio ed evitare frodi commerciali.