Questo passo avanti – ancora insufficiente – è stato possibile grazie a un progetto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unione Europea che ha permesso di immunizzare quasi il 30 per cento, la media del continente africano, contro il Covid-19.
Un comunicato diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che all’inizio del 2022 la copertura vaccinale contro SARS-CoV-2 era inferiore al cinque per cento in Burundi, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Guinea, Liberia e Madagascar. Mali, Mozambico, Niger, Nigeria, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Tanzania. Ora, un anno e mezzo dopo, 34 milioni di persone in 16 Paesi africani partecipanti al programma hanno ricevuto due dosi di immunità.
Nella sua dichiarazione, l’organizzazione internazionale ha confermato che l’obiettivo del progetto è dare priorità alle persone e alle comunità più vulnerabili.
Il testo sottolinea che “quasi 26 milioni di anziani, il 38% del totale in tutti i paesi, hanno completato la loro prima serie di vaccinazioni, fornendo una protezione cruciale contro Covid-19”.
Gli operatori sanitari di questi 16 paesi, formati dall’Organizzazione mondiale della sanità, hanno somministrato iniezioni nei centri urbani, villaggi remoti, campi profughi e sfollati, luoghi di lavoro, spazi pubblici e altri ambienti.
Tra i paesi più importanti ci sono Ciad, Guinea, Niger, Sudan, Sud Sudan e Nigeria, dove i tassi di vaccinazione hanno raggiunto quasi il 40%, mentre Liberia, Repubblica Centrafricana, Mozambico e Somalia hanno superato tale percentuale.
ro/jo
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