Le principali città odierne della Francia sono state teatro di una nuova mobilitazione contro la riforma delle pensioni promossa dal governo e la sua intenzione di estendere l’età pensionabile legale da 62 a 64 anni.
Le principali città odierne della Francia sono state teatro di una nuova mobilitazione contro la riforma delle pensioni promossa dal governo e la sua intenzione di estendere l’età pensionabile legale da 62 a 64 anni.
Su invito dei principali sindacati del Paese, riuniti all’Intersindical, lavoratori di vari settori, giovani e pensionati hanno sventolato per la settima volta dal 19 gennaio palloni giganti, striscioni e slogan, senza dare all’esecutivo alcun segno di cedimento. la sua posizione.
Nella capitale, le proteste sono state guidate dai segretari generali della Confederazione generale dei lavoratori (CGT) e della Confederazione democratica francese del lavoro (CFDT), Philippe Martinez e Laurent Berger, rispettivamente, due sindacati con posizioni che di solito non coincidono, ma che sono ancora uniti contro la riforma.
Le manifestazioni hanno fatto eco alle critiche del presidente Emmanuel Macron per aver “ignorato” le richieste dei sindacati e della maggioranza dei francesi, e per aver rifiutato di estendere l’età pensionabile.
Più di un milione di persone sono scese in piazza sabato, secondo la CGT, 300.000 a Parigi, cifre lontane dai 3.500.000 stimati dall’organizzazione il 7 marzo.
Dal canto suo, il ministero dell’Interno ha stimato 368mila partecipanti, 48mila nella Capitale.
L’Intersindical ha già indetto una nuova protesta il 15 marzo, in vista della decisione dell’esecutivo di mantenere il disegno di legge, che terminerà l’esame questo fine settimana al Senato.
(tratto da PL)
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