Roma, apr. 1 (Prenza Latina) Nel 2023 l’inflazione rimarrà in Italia, ma la crescita del prodotto interno lordo (Pil) si registrerà allo 0,7 per cento, indica oggi un rapporto della società di consulenza e consulenza economica Promedia.
Secondo il rapporto della società, pubblicato questo sabato sulla piattaforma digitale specializzata Investir, l’inflazione rimarrà in questo paese senza raggiungere la recessione, con i tassi di interesse ufficiali che raggiungeranno il 4,0% a giugno. Nell’area dell’euro, diminuirà. Inizio 2024.
L’economia di questa nazione europea affronta un contesto caratterizzato da inflazione elevata, rialzi dei tassi e rischi finanziari, ma può contare su prezzi dell’energia controllati, risparmi meteorologici e di gas, fattori che riducono il rischio totale di recessione, ulteriori analisi.
“Non c’è dubbio che c’è una recessione nel ciclo economico, ma la domanda è quanto sarà intensa e quanto durerà”, dice un comunicato stampa che presenta lo studio.
Gli esperti di Prometeia prevedono che l’inflazione torni al 2,0 per cento a partire dal prossimo anno, anche se potrebbe scendere sotto questa soglia nei mesi fino alla fine del 2023, con un rallentamento compreso tra 0,6 e 0,7 punti. Il 2024 è di due anni. Il compimento di queste previsioni, secondo gli esperti, dipende dal fatto che il prezzo dell’energia sia inferiore al massimo e in linea con i livelli prevalenti oggi sui mercati, nonché dal piano nazionale di ripresa e resilienza. (PNRR), con finanziamenti dell’Unione Europea.
I risparmi accumulati da famiglie e imprese svolgeranno un ruolo, soprattutto durante la pandemia di Covid-19, che dovrebbe fungere effettivamente da cuscinetto contro gli aumenti dei prezzi e dei costi, ha aggiunto la fonte.
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