Aprile 20, 2024

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Tra disaccordi e tiepidi accordi, si è conclusa la COP 26

La Conferenza sui cambiamenti climatici (COP26) si è conclusa ieri a Glasgow, in Scozia (Regno Unito) con un tiepido appello ad accelerare l’eliminazione del carbone come fonte di energia ed eliminare i sussidi inefficienti ai combustibili fossili.

La dichiarazione finale è stata adottata più di 24 ore dopo la scadenza prevista per l’evento e dopo minuziose trattative presso lo Scottish Event Centre.

All’ultimo momento, la delegazione indiana ha potuto modificare la formulazione del testo riferito al carbone, che era in definitiva il consiglio di “ridurre”, piuttosto che eliminare, l’uso del carbone negli impianti privi della tecnologia richiesta. e stoccaggio delle emissioni.

Tra le novità, il documento, approvato dai rappresentanti di quasi 200 Paesi partecipanti, invita le nazioni ricche a raddoppiare i propri contributi finanziari entro il 2025 per aiutare le nazioni povere e vulnerabili a far fronte e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

La Dichiarazione di Glasgow ha anche invitato le parti dell’Accordo di Parigi del 2015 a portare avanti i loro piani per ridurre le emissioni nel prossimo anno, con l’obiettivo di mantenere l’obiettivo di limitare la temperatura globale a 1,5°C.

Seppur significativo rispetto ai precedenti vertici, soprattutto per i riferimenti ai combustibili fossili, l’accordo ha lasciato l’amaro in bocca agli ambientalisti che si aspettano impegni più seri dai leader mondiali per arginare il cambiamento climatico.

La conferenza COP26 è finita, ed ecco un breve riassunto: bla bla, ha scritto su Twitter la giovane attivista svedese Greta Thunberg, che aveva predetto fin dall’inizio il fallimento dell’evento, da lei descritto come uno stratagemma di pubbliche relazioni per riciclare l’immagine del presidente. ambiente inquinato.

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Le Nazioni Unite rilevano le contraddizioni che restano da superare nella COP26

Thunberg, icona nella lotta al cambiamento climatico, ha sottolineato che il vero lavoro è proseguito al di fuori della sessione plenaria dell’evento, e “non ci arrenderemo mai”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, da parte sua, ha lamentato che la volontà politica alla COP26 non è stata sufficiente per superare le profonde contraddizioni.

Il nostro fragile pianeta è appeso a un filo, ha affermato Guterres, che ha chiesto la fine della catastrofe climatica, quindi è tempo di adottare la modalità di emergenza o sarà la nostra occasione per raggiungere le emissioni zero. Uso del carbone.

Il leader del partito laburista britannico all’opposizione, Keir Starmer, ha accolto con favore l’accordo, ma ha visto la COP26 come un’occasione mancata, carica di troppe promesse per il futuro.