New York, 15 dicembre (EFE). Wall Street ha chiuso in rosso questo giovedì e il Dow Jones Industrial Average, il suo principale benchmark, è sceso del 2,25% dopo che le banche centrali su entrambe le sponde dell’Atlantico hanno indicato di avere ancora molta strada da fare per tenere sotto controllo l’inflazione e i recenti dati economici aggiunti ai timori di recessione.
Al termine delle contrattazioni alla Borsa di New York, l’indice Dow Jones ha subito la peggiore giornata da settembre, scendendo di 763,13 punti a 33.202,22 unità, mentre l’indice selettivo S&P 500 è sceso del 2,48%, ovvero 99,57 numeri interi, a 3.895,75 punti.
Il Nasdaq Composite Market Index, che aggrega le più grandi società tecnologiche del paese, è stato il più colpito, perdendo il 3,23%, o 360,23 unità, e chiudendo a 10.810,53 numeri interi.
Nel frattempo, i principali indici azionari statunitensi, che hanno iniziato la settimana in positivo, hanno esteso le perdite di ieri.
La fonte di questo calo non è stata l’annuncio che la Federal Reserve (Fed) avrebbe alzato i tassi di interesse di mezzo punto percentuale, come era prevedibile, ma piuttosto l’aumento della stima da parte della Fed di quanto in alto sarebbero saliti. Essere. tariffe finali.
La Banca centrale europea ha indicato oggi, così come la Federal Reserve, che gli investitori non dovrebbero aspettarsi una pausa nei rialzi dei tassi a breve.
D’altra parte, US Today ha indicato che le vendite al dettaglio sono diminuite più del previsto a novembre, suscitando timori che l’implacabile aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve stia spingendo l’economia in recessione.
“C’è sicuramente un’aria di ansia da stagnazione nel mercato in questo momento”, ha detto Michael Antonelli, amministratore delegato di Baird, in osservazioni riportate dal Wall Street Journal.
Il mercato non è più preoccupato per l’inflazione. È preoccupato che ci sarà una recessione o che la Fed stia andando troppo oltre”.
Tutti i settori hanno chiuso la giornata in calo e le comunicazioni, la tecnologia e le materie prime sono state le più colpite, perdendo rispettivamente il 3,84%, il 3,78% e il 3,02%.
Tra i 30 titoli Dow Jones l’unico a guadagnare è stato Verizon, che è salito dello 0,85%. Mentre le perdite maggiori sono state per IMB (-5%), Apple (-4,69%) e Intel (-3,93%).
Ha anche evidenziato il calo dell’8,63% di Netflix, dopo che è trapelato oggi che la piattaforma non è riuscita a offrire un servizio più economico in cambio dell’inclusione di più annunci.
Negli altri mercati, il petrolio del Texas ha chiuso a 76,11 dollari al barile, e alla chiusura della borsa il rendimento del decennale statunitense si è stabilizzato al 3,448%, l’oro è salito a 1.786,70 dollari l’oncia e il dollaro è salito sull’euro, con un cambio di 1.0621. EFE
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