Viso mummia Si chiama Shep-en-Isis, noto anche come mummia Il più famoso in Svizzera, può essere ricostruito grazie al lavoro dei ricercatori del Centro di Ricerca di Bioarcheologia, Paleopatologia e Antropologia Forense (Italia) e strumenti 3D.
nella ricostruzione di un volto donna Visse nel VII secolo aC nell’antico Egitto, coinvolse anche la Flinders University (Australia) e Cicero Moraes, un designer 3D brasiliano. I ricercatori e il designer hanno fatto affidamento sui dati ottenuti da mummia dalla tomografia computerizzata.
Il lavoro è stato fatto a poco a poco, strato dopo strato e trama dopo trama. I capelli e le piccole lentiggini intorno al naso sono stati gli ultimi ritocchi. Secondo gli esperti, i denti della mummia erano perfettamente conservati, così come le orecchie (grazie alla mummificazione).
Per questo motivo, i denti sono stati tra le caratteristiche più importanti ottenute nella ricostruzione. Nella misura in cui È stato possibile vedere che i suoi denti erano leggermente sporgenti, il che è noto come diagnosi mascellare di tipo II.
Fonte: (Cicero Moraes)
D’altra parte, a differenza di altre ricostruzioni fatte solo di scheletri, la conservazione dell’orecchio ha permesso la loro riproduzione e non hanno dovuto progettare un orecchio generico, come spesso accade.
Chi era Ship su Iside?
resti La pecora su Iside è stata trovata in una tomba di famiglia all’interno del tempio funerario del faraone Hatshepsut a Deir el-Bahari. Anche suo padre (un sacerdote di Tebe) era nello stesso posto, ma finì a Berlino, in Germania.
Basandosi sull’età anatomica della Pecora di Iside e sullo stile degli interni del suo sarcofago, Deve essere nato intorno al 650 a.C. e morto tra il 620 e il 610 a.CSpiegazione delle avventure nella storia del Dr. Michael Habicht.
inoltre, Si stima che provenisse da una famiglia dell’alta borghesia e che avrebbe dovuto ricevere una sorta di educazione formale. La mummia fu scoperta nel 1819 e un anno dopo fu trasportata in Svizzera.
Nel 1836 fu trasferito alla Biblioteca Abada de San Gall, dove si trova ancora oggi. Shep-en-Isis (detta anche Schepenese) non è solo l’attrazione principale del luogo, ma anche la mummia più famosa della Svizzera.
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