Aprile 29, 2024

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Fitch conferma il rating del debito a lungo termine dell’Italia a PPP con outlook stabile

Fitch conferma il rating del debito a lungo termine dell’Italia a PPP con outlook stabile

Vincoli di affiliazione | L’agenzia di rating Fitch Ratings venerdì scorso ha confermato il rating del debito a lungo termine dell’Italia a ‘BBB’ con outlook ‘stabile’.. Secondo l’agenzia, il rating dell’Italia è supportato dalla sua economia grande, diversificata e ad alto valore aggiunto, dalla sua appartenenza all’Eurozona e dalla media di un gruppo di paesi (i suoi pari) presi come punto di riferimento dalle sue istituzioni. Queste caratteristiche del credito sono bilanciate da fondamentali macroeconomici e finanziari deboli, in particolare da una politica fiscale relativamente allentata dovuta a un debito pubblico molto elevato, alla pandemia, a un modesto potenziale di crescita economica e, più recentemente, a un contesto ad alto rendimento.

Oltretutto, L’outlook “stabile” riflette la previsione di Fitch secondo cui il rapporto debito pubblico/PIL si stabilizzerà nei prossimi anni secondo le sue stime, vicino al livello della fine del 2022. (e simili al livello previsto nella sua revisione precedente), la ripresa attesa nell’attuazione delle politiche dell’Unione Europea (UE), il sostegno moderato ai programmi di finanziamento della crescita e la stabilità della coalizione di governo. Un rischio politico molto significativo. Tuttavia, il significativo allentamento degli obiettivi fiscali ha indebolito il percorso di aggiustamento del disavanzo, con nuovi prestiti e rischi di rendimento più elevati dovuti al mancato rispetto delle norme fiscali dell’UE..

Valutazione: Questa revisione di Fitch Ratings del rating creditizio dell’Italia era stata anticipata con una certa trepidazione, dato il bilancio preparato dal governo, che manteneva il deficit pubblico più alto del previsto/desiderato. Anche se per il momento Fitch non ritirerà il suo rating “investment grade” sull’Italia (che rimane nella fascia più bassa), si teme che possa lasciare il suo outlook “negativo”. Il fatto che ciò non accada, ci risulta, dovrebbe essere accolto con favore dagli asset di rischio italiani oggi: obbligazioni e azioni.

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