mercoledì, Novembre 13, 2024

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I popoli indigeni del Paraguay chiedono al presidente di porre il veto a una legge controversa (+ foto)

Asunción, 30 set. (Prensa Latina) La mobilitazione continuerà a chiedere il veto presidenziale alla legge contro l’occupazione della terra in Paraguay come misura di forza, ratificata oggi dal leader indigeno Alfredo Romero.

Chiediamo al presidente Mario Abdo di pronunciare entro 24 ore il documento approvato dal Senato e dalla Camera dei rappresentanti il ​​giorno prima, ha detto il nativo in un commento a Radio Monumental 1080 AM.

Romero, che rappresenta gli oltre duemila indigeni ancora riuniti in Plaza de Armas, ha assicurato alla Convenzione nazionale che, se la emetterà, resteremo e non faremo un passo indietro.

Il leader della regione di Canindio, Julian Ramirez, dal canto suo, ha confermato che continueranno a protestare in questa capitale, fino a quando le loro richieste non saranno ascoltate dall’esecutivo.

“Comprendiamo che i diritti vengono violati, vogliono criminalizzare la nostra lotta e continueremo sul campo, la decisione è stata presa”, ha detto.

Ramirez ha affermato che le comunità indigene sono invase da spacciatori, coltivatori di soia e grandi allevatori, come il senatore Fidel Zavala, uno dei promotori del controverso progetto.

E prima dell’inizio della sessione di mercoledì, nelle vicinanze del Parlamento si sono verificati gravi incidenti tra residenti e polizia, in cui sono rimasti feriti otto agenti e un manifestante.

L’ordinamento giuridico del Paraguay ha definito reato l’occupazione illegale di terreni privati ​​all’articolo 142 del codice penale, che in base al suddetto emendamento ha innalzato la pena a sei anni, e fino a 10 per danni a cose o beni immobili.

Alla legge si sono opposti i rappresentanti del Fronte Gwazu, che hanno sottolineato che cercava di criminalizzare la protesta e la lotta dei contadini e degli indigeni per i loro diritti alla terra.

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mgt/zinco