venerdì, Dicembre 6, 2024

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Il leader dell’entità africana riceve il comandante dell’esercito sudanese

Gebeho ha rivelato sul suo account sui social media X che hanno affrontato il ruolo dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (IGAD) nel facilitare i colloqui.

Ha aggiunto nel post: “Siamo d’accordo sulla necessità di un cessate il fuoco permanente con l’obiettivo di alleviare le condizioni umanitarie e creare un ambiente favorevole per raggiungere una soluzione politica finale”.

Il quotidiano La Nation ha invece confermato che oggi il presidente gibutiano Ismail Omar Guelleh riceverà Al-Burhan, il quale effettuerà una visita ufficiale di lavoro per rafforzare le relazioni bilaterali e la cooperazione.

L’agenda di Al-Burhan prevede principalmente un incontro al vertice con la sua generazione, quest’ultima che detiene la presidenza dell’IGAD.

Gli argomenti da discutere riguarderanno il conflitto in corso a Khartoum e le modalità e i mezzi per consentire al paese vicino di riconnettersi con la pace, la stabilità e l’armonia nazionale.

Verranno discusse anche altre questioni di interesse comune, regionale, continentale e internazionale.

Sotto il patronato della sua generazione alla guida dell’entità regionale africana, Gibuti si distingue per il suo continuo impegno nella risoluzione della crisi sudanese. Nel perseguimento di una soluzione pacifica, fin dall’inizio del conflitto ha utilizzato tutti i canali diplomatici, compresi quelli bilaterali, per raggiungere la pace in Sudan.

Gli scontri guidati da Al-Burhan e dal suo ex uomo forte, Mohamed Hamdan Dagalo (Hemedti), capo delle Forze di supporto rapido, sono iniziati lo scorso 15 aprile in quel Paese africano.

Le ostilità sono scoppiate dopo l’aumento delle tensioni sull’integrazione delle forze di supporto rapido nell’esercito regolare, una condizione chiave dell’accordo firmato a dicembre per riprendere il processo di transizione e formare un nuovo governo civile.

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Entrambi i soldati sono stati eroi del colpo di stato del 2019 contro il presidente Omar al-Bashir e di un altro dell’ottobre 2021 che ha spodestato l’allora Primo Ministro dell’Unità, Abdullah Hamdok.

Poesia/NMR