Aprile 28, 2024

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Il presidente tunisino rifiuta i contributi europei per contrastare l’afflusso di migranti

Il presidente tunisino rifiuta i contributi europei per contrastare l’afflusso di migranti

Questo denaro è stato considerato una forma di beneficenza e ha fatto ridere il presidente, che la settimana scorsa ha rifiutato la visita di una delegazione del Parlamento europeo con l’obiettivo di “conoscere lo svolgimento del programma e la situazione interna tunisina”.

Alla fine del mese scorso, l’Unione Europea ha annunciato che avrebbe iniziato a trasferire i fondi stanziati a favore della Tunisia nell’accordo per “ridurre il numero di immigrati clandestini” che arrivano sulle coste europee dal paese nordafricano.

Il primo bonifico da 42 milioni di euro, su un totale di 105 milioni di euro, sarà assegnato a breve; Fonti della Comunità Europea fanno sapere che altri 24 milioni e 700mila si stanno preparando per i programmi in corso.

Ma il presidente Saied ha trovato spiacevoli quelle certezze ed è intervenuto con una dura precisazione: la Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta nulla che somigli a carità o favore, perché il nostro Paese e il nostro popolo non vogliono misericordia.

La Tunisia respinge quindi quanto recentemente annunciato dall’Unione Europea (sui finanziamenti), aggiungendo un messaggio della presidenza sull’incontro del governatore con il ministro degli Esteri Nabil Ammar.

Nonostante la disputa con il potente blocco europeo, il governo del piccolo paese nordafricano, impantanato in una profonda crisi economica, ha confermato che sta facendo tutto ciò che è in suo potere per smantellare le reti criminali coinvolte nella tratta di esseri umani.

La città tunisina di Sfax (est) è considerata uno dei punti di passaggio preferiti dai trafficanti di esseri umani verso l’Europa grazie alla sua vicinanza all’isola italiana di Lampedusa.

mg/ml