Aprile 26, 2024

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L’ECLAC stima una crescita economica inferiore in America Latina nel 2022 • Lavoratori

La Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi mercoledì ha previsto che l’America Latina e i Caraibi ridurranno il proprio tasso di crescita al 2,1% nel 2022, dopo aver raggiunto una media del 6,2% lo scorso anno.

Foto: tratta da clacso.org

La segretaria esecutiva della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (CEPAL), Alicia Barcena, ha spiegato che la regione sta affrontando un periodo di tremenda incertezza poiché le disparità si aggravano e dovrà affrontare un aumento minore del prodotto interno lordo (PIL) e del commercio.

Ha spiegato che il rallentamento economico si verifica in mezzo a grandi discrepanze nelle capacità dei paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo di attuare politiche sociali, monetarie, sanitarie e di immunizzazione per una ripresa sostenibile dalla crisi scatenata dall’epidemia di Covid-19.

La Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi prevede che il Brasile, la più grande economia, sarà il paese che farà i progressi minori quest’anno con solo lo 0,5%, mentre il Messico lo farà al 2,9%, la Colombia al 3,7% e il Cile all’1,9%.

Barcena ha osservato che uno scenario come quello proposto nel 2022 è dovuto al fatto che i mercati del lavoro non si sono ripresi dal colpo inferto dall’emergenza sanitaria.

“L’epidemia ha avuto un impatto molto forte sull’informalità, che dovrebbe aumentare con impatti sociali devastanti”, ha aggiunto, aggiungendo che questi effetti sono chiaramente visibili nella vulnerabilità di alcuni settori della popolazione, come le donne.

Tuttavia, l’ECLAC prevede un leggero miglioramento dei livelli di povertà e povertà estrema, con un calo dell’1,5% nel primo e dello 0,7% nel secondo.

Lo studio di quell’organismo delle Nazioni Unite attribuisce la complessa realtà della regione nel 2022 alla perseveranza e all’incertezza sull’evoluzione della pandemia, a un forte rallentamento della crescita globale e al persistere di bassi investimenti e produttività e a una lenta ripresa dell’occupazione.

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Oltre al perdurare degli effetti sociali causati dalla crisi, alla mancanza di spazio fiscale, agli aumenti inflazionistici e agli squilibri finanziari.

Il rapporto evidenzia che una minore crescita globale significherà una minore domanda esterna e una minore crescita del commercio globale, che avrà un impatto diretto sulle economie latinoamericane.

Per quanto riguarda i prezzi delle materie prime, da cui dipende una parte significativa del PIL regionale, le previsioni indicano un calo o, nel migliore dei casi, un mantenimento sui livelli del 2021, ma non un rialzo.

(tratto da Prensa Latina)