Aprile 26, 2024

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Quando il Barcellona dominava l’Europa

Dai fasti di ieri ai guai di oggi

Da un paio di anni a questa parte gli dèi del calcio non abitano più a Barcellona. Ok, per chi segue lo sport più bello al mondo questa non è certo una novità, però pensare a che squadra erano fino a ieri i blaugrana e a che squadra sono invece oggi continua a lasciare l’amaro in bocca anche a chi sa cosa è successo in questo breve lasso di tempo. Non parliamo solo dell’addio di Messi, ma anche dell’assenza di canterani di qualità da schierare con decisione in campo. Non solo: la mancanza di soldi da investire sul mercato e la presenza di debiti elevatissimi (oltre 1 miliardo di euro) sono aspetti che hanno contribuito a depotenziare l’armata Barcellona, divenuta oggi una formazione battibile sia in Spagna sia soprattutto in Europa. Il doppio 3 a 0 subìto contro il Bayern Monaco e il Benfica rappresenta la pietra tombale di un gruppo che una volta viveva “a pane e Champions League”. Nelle stagioni 2008-2009, 2010-2011 e 2014-2015 l’Europa del pallone con la E maiuscola era solita colorarsi sempre e solo di rosso-blu-marrone, grazie ai colpi impressionanti della Pulce Leo Messi e a quelli dei fortissimi registi e senatori Xavi e Iniesta, che erano garanzia di vittoria finale della coppa dalle grandi orecchie. A dire il vero quel gruppo storico, in cui militava anche gente come Rakitić e Pedro, era solito vincere anche altri titoli come la Supercoppa UEFA o la Coppa del mondo per club FIFA. Insomma, fino a ieri non ce ne era proprio per nessuno, mentre oggi…

Dal Triplete all’epoca Koeman

Sembra essere trascorso un secolo da quando il Barcellona dominava l’Europa, e invece così non è perché sono passati solo 6 anni dal Triplete del 2015 conquistato da Messi e compagni. Certo, è anche vero che nel calcio 6 anni sono un’eternità, un periodo di tempo in cui può accadere qualsiasi cosa, anche che i blaugrana in Champions League non facciano più paura a nessuno. La parabola discendente di questa squadra, oggi allenata da Koeman, è sotto gli occhi di tutti, anche dei tanti tifosi che vanno allo stadio nonostante l’annata non è e non sarà delle migliori. Merito di quella profonda fede calcistica che non viene mai meno neanche in tempi difficili, anzi…Più i tempi sono difficili più i veri tifosi non perdono l’occasione per spronare la propria squadra a fare bene, nel caso del Barcellona a tornare sul tetto d’Europa! Tetto d’Europa che oggi è solo un sogno per la formazione di Koeman, l’attuale allenatore che ha già rischiato più volte di essere esonerato a causa dei deludenti risultati fin qui ottenuti. Non è solo colpa sua se le cose non stanno girando per il verso giusto, è anche colpa di quella rifondazione (totale) che ha avuto inizio dopo l’8 a 2 subìto in Champions League contro il Bayern Monaco e che non si è ancora conclusa. Sì perché il Barcellona dopo quella clamorosa sconfitta è un cantiere ancora aperto, nonostante la permanenza di campioni storici quali Piqué e Busquets.

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L’addio di Messi ha pesato eccome

Il colpo di grazia per questo Barcellona, sempre meno forte e credibile, è stato l’addio di Messi. La decisione dell’argentino di abbandonare la capitale catalana, in cui è arrivato all’età di 14 anni e alla quale in tempi recenti ha giurato amore eterno, è stata la bomba di mercato dell’estate 2021. Oltre alla sorpresa generale, il fatto che Messi decidesse di non accettare l’offerta al ribasso per il rinnovo di contratto formulata dal presidente Joan Laporta, lasciando quindi la società a parametro zero, ha scavato un fosso profondissimo intorno alle speranze future di vittoria blaugrana. Perdere il calciatore più forte del mondo e allo stesso tempo un simbolo e un’icona assoluta è stata una mazzata da cui la formazione spagnola non si è ancora ripresa e non si riprenderà presto. A meno che Ansu Fati non divenga il nuovo Messi, il Barcellona è destinato a recitare un ruolo da comparsa quest’anno, soprattutto in Europa.