venerdì, Ottobre 25, 2024

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Diritti umani e chiusura dello spazio civico

Giovedì 9 novembre, la Commissione interamericana dei diritti umani dell’Organizzazione degli Stati americani presenta un rapporto speciale sulla “Chiusura dello spazio civile in Nicaragua”.

Un giorno fa, mercoledì 8 novembre, il Consiglio Permanente dell’Emisfero Occidentale dell’Organizzazione ha approvato una risoluzione sull’uscita dello Stato del Nicaragua dall’Organizzazione degli Stati Americani, che entrerà in vigore dal 19 novembre. Come affermato nella suddetta risoluzione, “il Nicaragua resta obbligato a rispettare tutti i diritti umani riflessi nelle norme consuetudinarie; tutti i diritti umani contenuti nelle convenzioni multilaterali sui diritti umani di cui il Nicaragua è parte, così come quelli derivanti dai principi generali del diritto internazionale che garantiscono la tutela integrale della dignità”. Umanità.

Uno degli standard fondamentali dei diritti umani è lo spazio civico. Per questo motivo, nel suo rapporto sulla situazione in Nicaragua, l’Alto Commissario per i Diritti Umani ha affermato, durante l’ultima sessione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, che il governo di quel Paese “continua a limitare ingiustificatamente le sfere civiche e democratiche, aumentando il controllo sui diritti pubblici istituzioni e spazi, e limitando le attività di individui e gruppi”. Che sostiene le voci dissenzienti e, sempre più, anche quelle che non rientrano nella loro sfera di influenza.

Il rapporto dell’ONU aggiunge: “Con la graduale liquidazione di tutte le associazioni indipendenti, il controllo di tutte le istituzioni pubbliche e l’espulsione e l’esilio dei principali leader dell’opposizione, il governo ha ristretto lo spazio civico e democratico a tal punto da non lasciare spazio a dissenso.” “

Per definizione, lo spazio civico è “il contesto che consente alla società civile di svolgere un ruolo nella vita politica, economica e sociale… È essenziale in ogni democrazia perché fornisce uno spazio in cui le persone possono esercitare i propri diritti fondamentali e la libertà dei cittadini di organizzarsi .” In gruppi, per protestare contro le minacce alle loro libertà e alla democrazia e per comunicare le loro legittime richieste.

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La verità è che, così come non esiste democrazia senza elezioni libere e competitive, senza trasferimento del potere, senza stato di diritto, libertà di stampa e rispetto dei diritti umani, non è possibile avere democrazia senza la necessaria partecipazione civica spazio.

Pertanto, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite, a cui lo Stato del Nicaragua appartiene per diritti e doveri, non si limita a documentare la chiusura dello spazio civico in questo paese. Il rapporto raccomanda inoltre al governo del Nicaragua di: “Dare potere a uno spazio civile aperto e pluralistico che garantisca le libertà di espressione, opinione, riunione e associazione, consentendo a tutte le persone, gruppi e organizzazioni di esercitare i propri diritti per difendere i diritti umani”. e la partecipazione all’amministrazione della cosa pubblica e degli altri diritti politici, anche ristabilendo la personalità giuridica di tutte le organizzazioni che ne furono arbitrariamente private.

In generale, il regime nicaraguense ignora queste raccomandazioni, nascondendosi dietro il diritto all’autodeterminazione nazionale e all’ingerenza non straniera negli affari interni degli Stati, diritto sancito anche nei documenti fondamentali delle Nazioni Unite.

Ma le istituzioni internazionali incaricate di garantire i diritti umani non li considerano perduti per sempre da nessuna parte, nemmeno nei paesi più antidemocratici. Piuttosto, persistono nel chiederne il rispetto e il ripristino laddove è stato abolito, sia effettivamente che legalmente.

Per questo motivo, mercoledì 8 novembre, nella sessione del Consiglio Permanente dell’Organizzazione degli Stati Americani, è stato deciso che l’Organizzazione Intergovernativa delle Americhe continuerà ad occuparsi della situazione dei diritti umani in Nicaragua, anche se non si occuperà più essere ufficialmente considerata una delle organizzazioni intergovernative delle Americhe. I suoi membri.