Maggio 6, 2024

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La Spagna ha indetto le elezioni domenica

La Spagna ha indetto le elezioni domenica

Oggi i numeri riempiono i titoli e le analisi dei media, invitando i politici a recarsi alle urne. La prospettiva è apparentemente chiara: mantenere la posta in gioco del potere sul lato sinistro o iniziare a cambiare il panorama verso i conservatori e l’estrema destra.

Per ora le previsioni sono prudenti secondo i sondaggisti, ma la sinistra ha sicuramente subito colpi inaspettati che si possono portare alle urne.

Il primo, quando un regolare alleato del Congresso, EH Bildu dei Paesi Baschi, ha lanciato una lista di candidati che includeva diversi ex membri dell’ETA.

L’altra questione spinosa è la compravendita di voti da parte di vari Candidati Socialisti (PSOE), che vengono prontamente espulsi dall’organizzazione, ma con conseguenze che finiranno per ripercuotersi sull’elettorato.

Sono attese poco più di 35,5 milioni di persone alle elezioni che coprono virtualmente le tante cariche politiche, comunali, provinciali, insulari e territoriali che si decideranno domenica 28 maggio.

Gli spagnoli che vivono all’estero non possono partecipare a queste elezioni, anche se i cittadini di origine straniera che sono stati nazionalizzati qui possono farlo.

Questa domenica saranno eletti 66.924 consiglieri e nominati 92 sindaci nei piccoli comuni con il sistema del consiglio aperto.

A titolo di curiosità, 44 circoscrizioni non avranno la convocazione alle urne in assenza di candidati. Avranno sei mesi per esercitare il loro diritto di voto ed eleggere la loro amministrazione.

Le dispute acide tra la sinistra dominata dai socialisti (PSOE), il blocco United We Can (Izquierda Unida y Podemos) e i conservatori del Partito popolare (PP) e l’estrema destra Vox, dipingono un paese fratturato.

I successi evidenziati dal capo del governo e leader del Partito socialista dei lavoratori, Pedro Sánchez, e dai suoi parenti, durante la sua amministrazione, hanno portato ai suddetti fronti che hanno destabilizzato la concorrenza.

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Il capo dell’esecutivo e i primi due vicepresidenti, Nadia Calvinho, e il secondo, Yolanda Diaz, hanno insistito sui risultati economici e sociali durante il mandato dell’attuale amministrazione, mentre il capo del Partito popolare, Alberto Núñez Figo , aderisce all’idea di “abolizione del sanchismo”.

D’altra parte, la questione del razzismo, che si è ripetuta nello sport, è diventata inevitabile per la classe politica, a causa degli insulti subiti domenica scorsa a Valencia dall’attaccante brasiliano Vinicius Junior.

La condanna è stata pressoché unanime, salvo commenti in altra direzione da parte del leader del partito di estrema destra Vox, Santiago Abascal, e la questione è stata sollevata anche in un ampio contesto internazionale, dal presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva. ai dati delle Nazioni Unite.

L/ft