giovedì, Ottobre 3, 2024

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Palestina: il secondo convoglio di aiuti umanitari entra a Gaza mentre i bombardamenti si intensificano



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Un secondo convoglio di aiuti umanitari è entrato domenica nella Striscia di Gaza, hanno riferito i media internazionali.

L’incidente avviene dopo l’arrivo dei primi soccorsi sabato e in un momento in cui si stanno intensificando i bombardamenti israeliani sui territori palestinesi.

Oggi è stato riaperto il valico di frontiera di Rafah che collega l’Egitto alla Striscia di Gaza per consentire l’ingresso di 17 camion di aiuti umanitari. Indica Evie Lo hanno riportato i media locali.

I volontari presenti al valico qualche giorno fa hanno riferito ai media spagnoli che questi camion contengono “principalmente medicinali, acqua e cibo”.

Il valico di Rafah è stato chiuso per due settimane a causa dei crescenti attacchi israeliani contro Gaza. Questo perché, secondo EvieA Tel Aviv non è stato dato il via libera, perché la strada che collega l’Egitto a Gaza è stata danneggiata dai bombardamenti.

Con l’ingresso del nuovo convoglio si registra un aumento dei bombardamenti e delle vittime degli attentati dalla Palestina.

Il reato è l’oblio

Nelle ultime ore Gaza è stata nuovamente presa di mira dagli aerei israeliani, che hanno intensificato i bombardamenti sulla Striscia. Fonti militari hanno affermato che in questi attacchi sono rimasti uccisi due alti funzionari del movimento islamico Hamas, insieme ad altri militanti, hanno riferito i media spagnoli.

Aumentano però anche le vittime civili. L’agenzia di stampa Sanad di Gaza ha riferito che almeno 114 palestinesi nella Striscia sono stati martirizzati da ieri pomeriggio.

Lo riferiscono fonti locali EvieHa sottolineato che tra i luoghi attaccati da Israele c’era una mensa e che circa 80 persone sono state martirizzate nella città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centro-meridionale.

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Nel mezzo di questa escalation, domenica il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha nuovamente esortato i civili palestinesi rimasti nel nord della Striscia di Gaza a evacuare verso sud “per la loro sicurezza”.

Centinaia di migliaia di abitanti di Gaza si sono già trasferiti lì, ma altre centinaia di migliaia hanno deciso di non lasciare la Striscia settentrionale o Gaza City, nonostante gli avvertimenti di Israele.

Dallo scoppio della guerra, più di 4.400 persone sono state uccise a Gaza a causa dei bombardamenti israeliani, più del 70% delle quali erano bambini, donne e anziani.

Secondo il Ministero della Sanità palestinese, nella Cisgiordania occupata, circa 90 persone sono state uccise dalle forze e dai coloni israeliani dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Questo numero comprende cinque persone morte domenica.

Intanto continuano i lanci di razzi delle milizie palestinesi contro Israele, con oltre 1.400 morti registrati dall’inizio del conflitto.

Nel frattempo, Israele ha ordinato l’evacuazione di 14 città del nord, vicino al confine con il Libano, dopo aver intensificato gli attacchi contro le infrastrutture militari della milizia sciita Hezbollah, che hanno anche aumentato il lancio di missili anticarro e di granate in territorio israeliano.

EFE/UNCOPA