Aprile 27, 2024

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Il cambiamento climatico e l’uomo stanno alterando il ciclo idrologico globale

Il cambiamento climatico e l’uomo stanno alterando il ciclo idrologico globale

Gli esperti sottolineano che la siccità e le forti piogge mettono a dura prova le vite umane e penalizzano gravemente le economie.

Allo stesso tempo, lo scioglimento di neve, ghiaccio e ghiacciai ha esacerbato rischi come le inondazioni e ha minacciato la sicurezza idrica a lungo termine di molti milioni di persone.

Tuttavia, si sa poco sul reale stato delle risorse globali di acqua dolce.

L’edizione 2022 del rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale sullo stato delle risorse idriche globali chiede un cambiamento radicale nelle politiche idriche.

Il monitoraggio e la valutazione delle risorse idriche, il relativo scambio di dati e la cooperazione transfrontaliera devono essere migliorati, e il raggiungimento di questi miglioramenti richiede inevitabilmente maggiori investimenti.

Il documento spiega che si tratta di un impegno fondamentale per aiutare la società ad affrontare episodi sempre più gravi di uso eccessivo o di scarsità idrica.

“Il rapporto dell’OMM fornisce una visione completa e coerente delle risorse idriche in tutto il mondo, evidenziando l’impatto dei cambiamenti sul clima, sull’ambiente e sulla società”, ha affermato il segretario generale dell’OMM, il professor Petteri Taalas.

“I ghiacciai e le calotte glaciali si stanno restringendo davanti ai nostri occhi. L’aumento delle temperature non solo ha accelerato il ciclo idrologico, ma lo ha anche cambiato.

“Un’atmosfera più calda trattiene più umidità, motivo per cui assistiamo a piogge e inondazioni più intense. Al contrario, l’evaporazione raddoppia e la secchezza del suolo e la gravità della siccità peggiorano.”

Ha aggiunto che la stragrande maggioranza dei disastri è legata all’acqua, quindi la gestione e il monitoraggio di questa risorsa è una parte essenziale dell’iniziativa Global Early Warning for All.

“Questo rapporto è un invito all’azione per una condivisione intensificata dei dati per consentire allarmi tempestivi significativi e politiche di gestione dell’acqua più coordinate e integrate che sono al centro dell’azione per il clima”, ha sottolineato Taalas.

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Attualmente, 3,6 miliardi di persone non hanno accesso ad acqua sufficiente per almeno un mese all’anno, ed entro il 2050, secondo i dati della Commissione delle Nazioni Unite sulle risorse idriche, questo numero dovrebbe salire a oltre cinque miliardi.

M/LPN