Aprile 27, 2024

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Italia: il governo ha deciso di sottoporre i candidati a diventare giudici o pubblici ministeri a “test attitudinali psicologici”.

Italia: il governo ha deciso di sottoporre i candidati a diventare giudici o pubblici ministeri a “test attitudinali psicologici”.

“Sono stati pianificati test psicoattitudinali per tutte le principali funzioni del paese per medici, piloti di linea e soprattutto forze dell'ordine”, ha affermato il ministro della Giustizia.

Il governo italiano, guidato dall’estrema destra Giorgia Meloni, ha introdotto test psicologici e attitudinali negli esami per giudici e pubblici ministeri, attirando critiche da parte della magistratura questo mercoledì.

Il Consiglio dei ministri ha approvato diverse modifiche agli esami giudiziari, tra cui “test attitudinali psicologici” negli esami dal 2026, ovvero i candidati che dovranno sostenere la prova cinque volte invece di tre.

A tal fine, l’amministrazione ha approfittato della riforma del giugno 2022 del precedente ministro della Giustizia, Marta Górdabia, che, tra le altre cose, le ha conferito il potere di “cambiare il ruolo delle elezioni e dei magistrati”.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha spiegato in conferenza stampa che l'iniziativa è stata richiesta dal Parlamento – seppure in maniera non vincolata – e ha respinto le contestazioni ritenendole “sterili e vuote”.

I processi non sono “occasionali” nella vita di giudici e pubblici ministeri, ma vengono richiesti solo inizialmente quando si affronta l'opposizione.

“Sono previsti test psicotudinali per tutte le funzioni importanti del Paese, per medici, piloti di aerei e soprattutto forze dell'ordine”, ha affermato l'ex avvocato che perseguitava il gruppo terroristico delle Brigate Rosse.

Nordeau ha posto una domanda ad alcuni suoi stessi colleghi della magistratura: “Il pubblico ministero è il capo della polizia giudiziaria, che viene sottoposta ad un test psicoattitudinale. Se lo sottoponiamo a questo test. È possibile che un subordinato di un comandante non fare questo a chi dirige la polizia giudiziaria?”, ha chiesto.

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Tuttavia, una parte significativa della magistratura ha espresso il proprio disappunto.

Giuseppe Santalucia, presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), denuncia a suo avviso un “intervento del governo” perché, ha proseguito, “la determinazione della personalità è un atto arbitrario”.

“Un candidato che supera una prova scritta molto dura e sta per realizzare il sogno di una vita con un punteggio perfetto, può essere sospeso per una piccola domanda di un professore di psicologia? Se non è pazzo, questo è quello che faremo. Fallo diventare pazzo”, ha criticato il presidente dell'Anm, che ha votato al 96%. Unisce i giudici italiani.

Nicola Gratteri, avvocato napoletano, uno dei principali esponenti della lotta alla mafia e al narcotraffico, è entrato ironicamente nel dibattito: “Se vogliamo fare test psicologici, dovrebbero essere per tutti gli alti funzionari della pubblica amministrazione, per coloro che gestiscono responsabilità di governo o affari pubblici”, ha sfidato.

I processi saranno affidati al Consiglio supremo della magistratura, un organo di autogoverno composto da un totale di dieci membri, un terzo dei quali eletti dal Parlamento.

Questi test psicologici sono stati proposti negli ultimi anni, anche se non sono mai stati eseguiti, difesi in particolare dall'ex primo ministro Silvio Berlusconi, morto l'anno scorso, mentre era tra i giudici (il suo partito, Forza Italia, fa parte dell'attuale governo coalizione guidata da Giorgia Meloni.

EFE