Marzo 19, 2024

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Organizzazioni contadine in Ecuador favorevoli al “no” nella consultazione popolare

Organizzazioni contadine in Ecuador favorevoli al “no” nella consultazione popolare

Il presidente della Federazione nazionale delle organizzazioni contadine, indigene e nere (Fenocin), Gary Espinosa, ha suggerito mercoledì in una conferenza stampa che il referendum esecutivo è arrivato in anticipo, incompleto e fraudolento.

Ciò che è importante per il lazo non sono le domande, ma gli allegati, che sono praticamente sconosciuti, ha dichiarato il leader.

I leader di altri gruppi membri del Coordinatore latinoamericano delle organizzazioni rurali hanno insistito sul fatto che si trattava di un’operazione non necessaria e che non avrebbe risolto i problemi del paese.

Hanno criticato le intenzioni del governo di ridurre la rappresentanza politica dei cittadini con domande sulla riduzione dei membri dell’associazione e dei movimenti politici.

Allo stesso modo, sottolineano che le suddette domande sull’ambiente sono demagogiche, poiché sembrano cercare di preservare la natura mentre in pratica l’amministrazione attua una politica neoliberista, sottomessa alle multinazionali minerarie, alla Banca mondiale e agli Stati Uniti.

D’altra parte, hanno sottolineato che il presidente Laso va contro la sua parola, poiché c’è il 90 per cento degli accordi che non sono caduti sulla carta dopo i dialoghi avvenuti con il movimento indigeno e contadino dopo le proteste del giugno 2022.

Il 15 novembre il referendum è stato rifiutato esplicitamente anche dal Comitato popolare, che comprende diverse organizzazioni di sinistra, il Partito Pachacuteque e l’Unione delle nazionalità indigene dell’Ecuador (CONI).

Allo stesso modo, la Federazione degli studenti universitari e dei collettivi in ​​Ecuador afferma che non vi è alcuna campagna contro la misura.

Per loro, il potere esecutivo viene speso in propaganda per guadagnare voti e approvare un referendum che in realtà cerca di migliorare la loro immagine e accumulare più potere assumendo funzioni di controllo dello stato, come l’ufficio del procuratore generale o gli organi di controllo, al fine di garantire l’impunità.

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Il 5 febbraio oltre 13 milioni di ecuadoriani sono stati chiamati alle urne non solo per pronunciarsi sul referendum, ma anche per eleggere governatori, vicegovernatori, sindaci, consiglieri comunali e membri dei consigli parrocchiali.

Fino a domani, 2 febbraio, candidati e cittadini possono fare campagna sia per le posizioni contestate sia per o contro il referendum.

JCM/AVR