Maggio 3, 2024

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Più della metà dei brasiliani approva il governo Lula

Più della metà dei brasiliani approva il governo Lula

Lo studio, in collaborazione con l’Associazione bancaria brasiliana, indica che questa approvazione rappresenta il secondo tasso di soddisfazione più alto dall’inizio della serie storica dello studio.

Secondo i dati diffusi a settembre si è registrato un calo dei consensi di due punti percentuali, che nel nono mese si è attestato al 55%.

L’indice di disapprovazione è aumentato di due punti, raggiungendo ora il 40%. La differenza rientra nel margine di errore del sondaggio.

La ricerca porta anche altri dati rilevanti per la percezione del pubblico.

Quasi la metà degli intervistati (48%) ritiene che quest’anno il Brasile sotto l’amministrazione Lula sia in una posizione migliore rispetto al 2022, quando il politico di estrema destra Jair Bolsonaro occupò il Palazzo Planalto (sede del potere esecutivo).

Mentre scende di tre punti, al 30%, la percentuale di coloro che ritengono che lo scenario sia stabile.

Il giudizio su un peggioramento oscilla leggermente tra il 19 e il 20%.

Per quanto riguarda le prospettive finanziarie personali, il sondaggio rivela un costante ottimismo: il 70% degli intervistati spera di vedere un miglioramento del proprio reddito o di quello della propria famiglia entro la fine dell’anno.

Solo l’8% si aspetta che la situazione peggiori, mentre il 20% ritiene che le prospettive finanziarie rimarranno le stesse.

Per i ricercatori dell’Intifada le differenze saranno legate al conflitto tra Israele e Hamas in Medio Oriente, che prosegue ormai dalla terza settimana con oltre cinquemila morti.

“Dato l’impatto degli orrori della guerra in Medio Oriente e i timori per le sue conseguenze, il clima dell’opinione pubblica sta peggiorando e l’approvazione del governo Lula sta diminuendo”, conclude Espe.

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L’indagine, pubblicata martedì, è stata condotta tra il 12 e il 16 ottobre e comprendeva 2.000 interviste telefoniche.

Il margine di errore era di 2,2 punti percentuali e l’indice di fiducia era del 95,5%.

rgh/ocs