Maggio 3, 2024

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I trofei iberoamericani sono dominati da Messico, Colombia e Spagna

I trofei iberoamericani sono dominati da Messico, Colombia e Spagna

Sua Maestà il Re Felipe VI è stato incaricato di assegnare ai vincitori i loro privilegi, che consistevano in sculture di Joaquín Vaquero Turcios e 10.000 euro ciascuna.

Nella sua 40a edizione, 133 candidati provenienti da 17 paesi hanno partecipato alle sei categorie riconosciute da questi premi, creati da EFE e dall’Agenzia spagnola per la cooperazione internazionale allo sviluppo (Aecid).

I lavori di giornalisti provenienti da Messico, Colombia e Spagna hanno raggiunto le finali della Coppa del Mondo, e durante la cerimonia, nel Teatro Gabriela Mistral della Casa de América, vengono ricordate le grandi personalità del giornalismo premiate.

Tra questi il ​​Premio Nobel per la letteratura ispano-peruviano Mario Vargas Llosa; gli scrittori spagnoli Arturo Pérez-Riverte, Carmen Posadas e Juan José Melas; Il colombiano Daniel Samper e il fotografo brasiliano Sebastian Salgado, tra gli altri.

Due giorni fa è stata inaugurata una mostra intitolata “Most Ibero-American Photojournalism”, che riflette attraverso 41 scatti le realtà, gli eventi e gli eventi delle società, dei popoli e delle comunità della regione, inclusi nei premi internazionali del Re di Spagna. la stampa.

Il presidente di EFE Gabriela Cañas ha sottolineato che “durante le sue 40 edizioni, gli International Awards hanno contribuito all’espansione dei confini dell’Ibero-America, dando una proiezione internazionale a preziose storie giornalistiche sugli eventi che hanno segnato la nostra storia recente”.

Nelle sue parole, Kanas ha parlato della qualità del giornalismo di fronte all’emergere di nuove tecnologie che generano disinformazione, bufale e fake news.

In questa occasione, il rapporto “Fentanyl: il futuro dei narcotrafficanti, morte per l’umanità”, pubblicato sul media messicano N+, si è distinto nella categoria narrativa.

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Dopo cinque mesi di indagini, il team formato da Victor Emmanuel Valles Mata e Adrian Tinoco è riuscito, per la prima volta, ad entrare in uno dei laboratori di fentanyl del Cartello di Sinaloa e ad intervistare i boss locali e i minorenni che lavorano nel processo di produzione di questo farmaco.

Il giornalista spagnolo Jesus Martinez e il fotografo Marc Javier Cohan hanno invece vinto la categoria Cooperazione Internazionale e Azione Umanitaria per il film “J’accuse! Casa Rosario saccheggiata”, pubblicato su Frontera Digital.

La fondazione pubblica spagnola RTVE ha vinto il riconoscimento nel giornalismo ambientale per il suo rapporto “Living Soil”, mentre il giornalista messicano Víctor Núñez Jaime ha vinto la sezione culturale per “Il secondo esilio di Sergio Ramírez”.

Con il dramma sulla migrazione in corso per un altro anno, il colombiano Manuel Salvador Saldariaga ha vinto il premio per la fotografia per la categoria “Rischia la tua vita attraverso il Darien Gap”.

Un altro rappresentante della Colombia, il media digitale indipendente Cuestión Pública, è stato presentato come mezzo di comunicazione in Ibero-America.

Tra i presenti c’erano il Ministro degli Esteri José Manuel Albares, il Presidente del Congresso Meritxell Paté e il Ministro della Presidenza, Felix Bolaños.

npg/ft