Maggio 18, 2024

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L’Italia sta cercando di accelerare la terza erogazione dei fondi europei dopo la proroga dell’Efe

L’Italia sta cercando di accelerare la terza erogazione dei fondi europei dopo la proroga dell’Efe

©Reuters. L’Italia sta cercando di accelerare la terza erogazione di fondi europei dopo la proroga

Roma, apr. 21 (.).- Il governo italiano ha tenuto oggi una riunione per accelerare l’investimento del Programma nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) a causa della pandemia e per ricevere la terza distribuzione di fondi europei. Bruxelles prolungherà la valutazione di un mese.

L’utilizzo del programma premiato da 191,5 milioni di euro è una delle priorità del governo dell’estrema destra Giorgia Meloni, salito al potere lo scorso ottobre, quindi, ha creato il ministero per gli Affari europei, le politiche di coesione e il PNRR. Mani di Raffaello Fito.

Fito ha invitato questo venerdì i ministri da cui dipendono questi investimenti: Matteo Salvini, vicepresidente e capo delle infrastrutture; Quello degli interni, Matteo Piantedosi; Istruzione e qualificazione, Giuseppe Valditara ed Economia, Giancarlo Giorgetti, per spiegare il lavoro da fare entro il 30 giugno

“Proseguire il lavoro del governo verso la conclusione positiva della verifica di tutti gli obiettivi raggiunti dalla CE entro il 31 dicembre 2022 e la richiesta della terza rata del PNRR e il completamento delle milestone di giugno 2023”.

Salvini ha presentato i contenuti del piano di regolazione delle concessioni portuali chiesto da Bruxelles, e sono state analizzate alcune carenze, come i lavori di sperimentazione dell’idrogeno sulla rete stradale o ferroviaria, mentre Valditara ha spiegato lo stato di alcuni lavori, come l’avanzamento. Sistema di assistenza all’infanzia.

Il 27 marzo, dopo diversi rinvii, la Commissione europea (CE) e Roma hanno concordato di prorogare di un mese la valutazione dei progetti finanziati dal fondo PNRR, in particolare quelli relativi alle concessioni portuali, alle reti termiche e all’urbanistica.

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Fino ad allora l’Italia aveva centrato tutti gli obiettivi fissati nel 2021 e nel 2022, in totale 151 rispetto ai 527 confermati per il 2026 -anno soglia fissato dall’Ue-, e ha ricevuto 66,9 miliardi di euro.

Ma a causa di ritardi nella domanda e intoppi burocratici, i 19.000 milioni di euro legati alla seconda metà del 2022 sono stati sospesi e in questi giorni è certo che gli obiettivi dichiarati verranno raggiunti.

Lo stesso Meloni ha insistito per utilizzare il piano perché “perdere soldi non è una priorità”, anche se ha di fatto attribuito al suo predecessore, l’economista Mario Draghi, il motivo del ritardo.

Il presidente del Consiglio continua a scommettere sulla riforma del PNRR e ha confermato che i colloqui con i funzionari europei sono “in corso”.

La leader dell’opposizione, la progressista Ellie Schlein, ha lamentato i ritardi nell’applicazione del PNRR, in particolare nel sud del Paese, e ha chiesto che il ministro Fito, segretario del più grande sindacato del Paese, compaia in Parlamento. La Cgil oggi ha messo in guardia dal “rischio di perdere denaro”.

«Il nostro Paese è utilizzato per ultimo per la scarsa capacità di spendere i fondi europei. Lo chiediamo da tempo, le Regioni ei Comuni vanno assunti e formati perché possano farlo», ha sottolineato Maurizio Landini. .