Si è trattato di un corteo che ha percorso il simbolico percorso del 18 luglio fino a Piazza Indipendenza, davanti alla sede presidenziale del governo, che i manifestanti hanno sottolineato per aver ignorato i “crimini” diretti contro Israele contro il popolo palestinese.
Durante la marcia è stata messa in discussione la posizione dell’amministrazione del presidente Louis Lacalle Pou, e i diplomatici arabi lo hanno criticato per le sue posizioni che, come sottolineano, sostengono l’aggressione israeliana contro i territori palestinesi e altri paesi della regione.
“La popolazione di Gaza, che conta due milioni e duecentomila persone, di cui la metà minorenni, vive rinchiusa nella più grande prigione a cielo aperto del mondo ed è sottoposta da 16 anni ad un disumano assedio aereo, terrestre e marittimo. .”
Christian Marzi, attivista della Marcia per la Palestina, ha presentato una denuncia alla stampa, denunciando i bombardamenti nella Striscia di Gaza.
La mobilitazione qui richiedeva la consegna di aiuti umanitari a Gaza e l’adesione alle risoluzioni delle Nazioni Unite sul diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla sovranità.
Dopo l’attacco di Hamas, avvenuto il 7 ottobre, a Montevideo, sulla Rambla della capitale, si è tenuta una manifestazione pro-Tel Aviv.
L’ambasciata palestinese e gli ambasciatori dei paesi arabi qui presenti avevano precedentemente espresso le loro domande sulla posizione del governo uruguaiano riguardo al voto alle Nazioni Unite sul conflitto arabo-israeliano.
poesia/ool
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