Maggio 7, 2024

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Tre Principi d'Italia (I) Barolo

Tre Principi d'Italia (I) Barolo

Lanceremo tre edizioni speciali con vini chiamati “I Tre Principi d'Italia”, vini che devi provare prima di morire e per questa edizione iniziamo con il Barolo, speriamo che ti piacciano.

Il Barolo è una regione montuosa situata nella regione Piemonte dell'Italia nordoccidentale. Piemonte significa “ai piedi dei monti”. L'intera regione è dominata dalle Alpi, che si estendono a nord e a ovest, mentre a sud si trova un'altra grande catena montuosa, gli Appennini. Il capoluogo della regione è Torino e i vigneti si estendono per circa 52.000 ettari, estendendosi in due aree distinte: a nord-ovest verso il Lago Maggiore e a sud-est tra le montagne delle Lange e del Monferrato, due zone DOP. (denominazione di origine protetta), si trovano i comuni di Asti e Alpha. Il clima è rigido in inverno, ma con una lunga stagione di maturazione in estate e parte dell'autunno, la nebbia è frequente.

Il vitigno principe del Piemonte e protagonista del nostro vino e della nostra storia si chiama “Nebbiolo”. L'etimologia della parola Nebbiolo deriva dall'italiano nebia (nebbia), i suoi acini sono di media grandezza, di forma leggermente ovale-sferica e di colore rosso violaceo intenso. La sua buccia spessa produce tannini intensi con potente acidità, dando vita a vini rossi di carattere insolito con elevata ricchezza alcolica (superano facilmente i 13° alcolici) e producono vini che durano a lungo. Esprimere adeguatamente le sue qualità.

Il vino Barolo, prodotto nelle Langhe cuneesi con uve 100% Nebbiolo, è caratterizzato da una produzione massima di 54.000 ettolitri ovvero 7.200 bottiglie per ettaro (molto bassa rispetto ad altri vigneti). 13º. Alcol. Il Barolo ha un invecchiamento minimo di tre anni in botti di rovere americano e croato (regione slovacca), anche se se parliamo di “Riserva” o “Superore” può essere invecchiato per almeno cinque anni in legno.

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Il Barolo produce vini con sentori di funghi, prugne, ciliegie candite, viole e rose al naso. Ha tannini molto astringenti e potenti, quindi si consiglia di conservarlo per alcuni anni prima di consumarlo, a volte fino a dieci anni. Ha un finale di noci e cioccolato che lo rende indimenticabile. Si consiglia con formaggi stagionati, carni in umido, agnello tondo o maialino da latte. È diventato un vino di culto e da collezione.

venni: Barolo Ravera
anno: 2018
Vigneto: GT Vajra
uva: 100% Nebbiolo
zona: Barolo DOCG (Piemonte)
Paese: Italia
Enologo: Alto Viera
Tempo di protezione: 30 mesi in botti grandi croate (Slavonia) da 25 a 50 ettolitri
Aspettativa di vita: 50 anni
Temperatura di esercizio: 18ºC