Maggio 2, 2024

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Un nuovo metodo “sandwich” per formare i pianeti

Un nuovo metodo “sandwich” per formare i pianeti

I ricercatori dell’Università di Warwick hanno scoperto un nuovo metodo per la formazione dei pianeti studiando regioni di gas e polvere in orbita attorno a una stella, il disco protoplanetario.

Il team ha mostrato come due grandi pianeti in un disco protoplanetario possano dare origine a un pianeta più piccolo tra di loro, che chiamano “formazione planetaria segmentata”. I risultati sono stati pubblicati negli Avvisi mensili della Royal Astronomical Society.

La ragione di ciò è che i due grandi pianeti originali limitano il flusso di polvere verso l’interno. Ciò significa che la quantità di polvere che si accumula tra di loro è inferiore rispetto all’assenza di un pianeta esterno. Se questa polvere alla fine si unisse per formare un pianeta, il pianeta centrale sarebbe probabilmente più piccolo dei due pianeti esterni, come il ripieno di un panino.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche in questo settore, questa teoria potrebbe offrire una possibile spiegazione per la formazione dei pianeti minori. Come Marte e Urano, che sono circondati da pianeti più grandi.

La professoressa associata Farzana Miro, del Dipartimento di Fisica dell’Università di Warwick, ha dichiarato in una dichiarazione: “Negli ultimi dieci anni, le osservazioni hanno rivelato che nei dischi protoplanetari sono presenti anelli e lacune. Le lacune sono dove ci aspetteremmo che siano i pianeti”. E sappiamo dal lavoro teorico che i pianeti causano la formazione di anelli di polvere appena al di fuori di essi”.

“Nel nostro studio, proponiamo gli anelli come siti di formazione dei pianeti; in particolare, ci sono pianeti sparsi attualmente in formazione in quegli anelli. Questo è molto diverso dalla visione tradizionale della formazione dei pianeti, dove normalmente ci aspetteremmo che i pianeti si formino in sequenza rispetto al dall’interno all’esterno del disco e ottenere sempre di più La cosa veramente interessante è che ci sono esempi che abbiamo trovato dalle osservazioni di esopianeti che mostrano effettivamente una struttura planetaria divisa, con il pianeta centrale meno massiccio dei vicini; che è anche una parte ragionevole dei sistemi.

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“Il campo della formazione dei pianeti è stato rivoluzionato di recente. Negli ultimi 10 anni sono emerse immagini ad alta risoluzione dei dischi di formazione dei pianeti, da quando un nuovo telescopio all’avanguardia (l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) ha iniziato a osservare il cielo notturno. Queste immagini ci hanno fornito indizi su come si sono formati i pianeti e la loro evoluzione, ed è emozionante essere in prima linea in questa ricerca”.