Il tasso di inflazione annuale della zona euro è cresciuto di quattro decimi a settembre rispetto ad agosto ed è stato del 3,4%, trainato principalmente dall’aumento dei prezzi dell’energia, secondo la prima stima preliminare pubblicata venerdì dall’ufficio di statistica della comunità, Eurostat.
I dati diffusi oggi confermano i rialzi dei prezzi degli ultimi mesi, con l’indice che si è attestato al 2,2% a luglio e all’1,9% a giugno. In termini di componenti, l’energia ha registrato il tasso annuo più elevato, passando dal 15,4% di agosto al 17,4% di settembre.
Seguono i beni industriali non energetici (dal 2,6% di agosto al 2,1% di settembre), gli alimentari, gli alcolici e i tabacchi (dal 2% al 2,1%) ei servizi (dall’1,1% all’1,7%). Per paese, i tassi di inflazione più elevati si trovano in Estonia (6,4%), Lituania (6,3%) e Slovacchia (5,1%). In Spagna l’indice si è attestato al 4%, sette decimi in più rispetto ad agosto.
Il tasso annuo di inflazione core, che esclude l’impatto dei prezzi più volatili dell’energia e dei prodotti alimentari freschi, è stato dell’1,9% nella zona euro, dopo aver toccato l’1,6% nell’ottavo mese del 2021.
Eurostat pubblica i dati CPI completi e rivisti per settembre il 20 ottobre.
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