Maggio 10, 2024

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Dai pixel al digitale: tutte le tappe del mondo dei videogiochi

Negli ultimi anni, il mondo dei videogiochi ha attraversato una grande evoluzione, passando da giochi semplici e rudimentali a veri e propri capolavori virtuali complessi e coinvolgenti. Questa evoluzione è stata guidata non solo dalla creatività dei designer di giochi, ma anche dalla rapida avanzata delle tecnologie digitali.

Il digitale, del resto, ha portato con sé un sacco di novità in ogni settore. Nel lavoro, ad esempio, sono nate nuove figure professionali, mentre per quanto riguarda il turismo, prenotare un viaggio è diventato molto più facile oggi, senza tralasciare tutti i vantaggi che offre in tema di servizi. Poi, anche l’intrattenimento, con la diffusione delle varie piattaforme di streaming, e l’informazione con social e proliferazione di siti verticali.

Insomma, una rivoluzione a tutti gli effetti che inevitabilmente ha influenzato anche lo sviluppo del mondo dei videogiochi, compresi quelli di nicchia come il blackjack online o classici giochi di carte per gruppi, come Pinnacola, Burraco o Uno. Oggi la quantitá di videogame è molto ampia, con titoli che propongono grafiche e modalità di gioco sempre più avanzate, ma per arrivare a questo punto è servito tanto tempo e studio da parte degli addetti ai lavori.

I primi videogiochi

La storia attorno al primo videogioco della storia è abbastanza controversa. Alcuni dicono un nome, altri un altro, ma quasi tutti sono più meno d’accordo sul fatto che il primo videogame di sempre sia stato Mark I, una sorta di dama a cui giocare contro un enorme computer. Era il 1949 e i pc di oggi erano fantascienza.

Tempo qualche anno e lo sviluppo dei videogiochi iniziò a prendere una rapida svolta. Poi sarebbero arrivati Oxo, la prima di tris virtuale sviluppata nel 1952, e Tennis for Two del 1958. Altri, invece, ritengono che il primo videogame della storia sia stato Spacewar, che peraltro ebbe una buona diffusione. Non agli stessi livelli, però, di Pong, un gioco che simulava il ping pong e che oggi è considerato il punto di partenza di tutta l’industria dei videogiochi. Questo perché bastò qualche anno perché arrivassero sul mercato Space Invaders e Pac-Man e ciò nonostante le limitazioni, rispetto agli standard odierni, di grafica bidimensionale e a bassa risoluzione e audio piuttosto rudimentale.

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La nascita delle console

Negli anni Ottanta, si proseguì per buona parte sulla stessa linea di Pac-Man e Space Invaders, ma verso la fine del decennio e negli anni Novanta il settore dei videogiochi compì un ulteriore step verso il progresso. L’introduzione dei computer a 16 bit e delle console di gioco portò ad una grafica più avanzata e ad un gameplay più ricco e variegato. Non a caso, fu proprio in questi anni che nacquero titoli come Super Mario e Sonic.

Quest’ultimi, peraltro, sono due esempi lampanti di come la grafica stesse migliorando in una direzione ben precisa. Le immagini bidimensionali lasciavano progressivamente spazio a quelle tridimensionali che, seppur fossero ancora lontane dai livelli raggiunti oggi, per l’epoca rappresentava una vera e propria svolta per l’intero settore, aiutato altresì dall’arrivo della grafica VGA e dai CD-Rom che permettevano di includere video e audio di alta qualità. Verso la fine dei Novanta, poi, sono arrivati anche giochi come “Doom” e “Final Fantasy VII”, che hanno stabilito nuovi standard di qualità e immersione nel mondo dei videogiochi.

L’ascesa delle console

Gli anni 2000 hanno visto l’ascesa delle console di gioco di nuova generazione come la PlayStation 2 e l’Xbox. Queste piattaforme hanno introdotto grafica 3D avanzata, capacità di gioco online e giochi open-world come GTA che hanno consentito ai giocatori di esplorare interi mondi virtuali.

La tecnologia dei giochi per pc ha continuato a evolversi, con l’introduzione di schede grafiche sempre più potenti e di giochi multiplayer online su larga scala come “World of Warcraft”, ma anche la nascita di nuove console portatili, che hanno reso i giochi accessibili ovunque.

Tra dispositivi mobili, intelligenza artificiale e realtà virtuale

Gli anni 2010 hanno assistito alla crescente popolarità dei giochi per dispositivi mobili, grazie a titoli come “Angry Birds” e “Candy Crush Saga”. Questi giochi hanno dimostrato che i dispositivi mobili possono essere piattaforme di gioco seriamente competitive.

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Nel frattempo, è arrivata anche la realtà virtuale (VR) e l’intelligenza artificiale, su cui ha fatto il suo ingresso nell’industria dei videogiochi e su cui molte aziende puntano molto per il futuro.

Videogame sempre più realistici

Arriviamo ora agli anni 2020, in cui la tecnologia ha consentito ai videogiochi di avvicinarsi sempre di più alla realtà. Titoli come “Cyberpunk 2077” hanno impressionato i giocatori con grafica ultra-realistica e narrazioni coinvolgenti. Il ray tracing, una tecnica avanzata di rendering grafico, ha permesso di ottenere effetti di luce e ombra incredibilmente realistici.

Le console di nuova generazione come la PlayStation 5 e l’Xbox Series X hanno portato a un aumento significativo della potenza di calcolo, consentendo ai giochi di raggiungere nuovi livelli di dettaglio e fluidità. Importante, in tal senso, la tecnologia SSD, che ha ridotto i tempi di caricamento a pochi secondi, migliorando l’esperienza di gioco complessiva.