sabato, Luglio 27, 2024

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Le previsioni più ottimistiche indicano che il picco dell’ondata epidemica raggiungerà entro una settimana – La Nación

Nelle ultime settimane il Costa Rica ha visto un aumento dei casi del virus Covid-19, che per i professionisti è considerato una nuova ondata epidemica, caratterizzata da un’accelerazione del tasso di infezione e da un aumento dei ricoveri di minori.

Quanto durerà questa ondata di pandemia? Quanti casi possiamo aspettare nei prossimi mesi? Il Centro per la popolazione centroamericana dell’Università del Costa Rica (CCP-UCR) ha sviluppato due scenari, in base alle dinamiche del virus e al modo in cui potrebbe colpirci.

Nello scenario ottimistico, il picco dell’onda raggiungerà entro una settimana, e nello scenario pessimistico durerà fino alla fine di settembre.

Entrambi si basano sul fatto che il tasso di infezione in questo momento è 1,13 e che i casi, essendo superiori a 1, continuano ad aumentare. Un 1,13 significa che in un gruppo di 100 portatori del virus, ne infetteranno 113.

“L’aumento di questo tasso da metà luglio e soprattutto i suoi valori superiori all’unità indicano che il Paese è in una nuova ondata di pandemia. La dimensione di questa nuova ondata dipenderà da quanto tempo il tasso rimarrà al di sopra della soglia di 1, “dice il rapporto.

Ipotesi per costruire aspettative

Come si disegnano queste aspettative? L’analisi parte dal fatto che sono tre le forze che determinano fondamentalmente la trasmissione del virus: una positiva e due negative.

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Positiva la vaccinazione e il tasso preso nei giorni scorsi, più veloce rispetto ai mesi precedenti.

La prima forza negativa è la variante delta, più trasmissibile rispetto alle altre varianti del virus.

Il secondo effetto negativo è l’allentamento delle misure, o perché le autorità le rendono più permissive o perché le persone le ignorano.

Il vantaggio è che questa singola forza positiva può generare un effetto maggiore delle due negative: “La vaccinazione è un fattore chiave che può più che neutralizzare le due forze negative”, osserva il documento.

Per costruire lo scenario ottimistico, l’analisi si basa sui seguenti presupposti:

1- Vaccinazione rapida al ritmo di 250.000 dosi settimanali. Il nostro Paese ha applicato 219.231 dosi la scorsa settimana e le precedenti 230.383 dosi. Tuttavia, ci sono state settimane con più di 250.000 dosi e la vaccinazione più alta (che ha coinciso con una donazione del governo degli Stati Uniti) è stata di 381.100.

2- Immunità acquisita. L’efficacia del vaccino deve essere del 60% per la prima dose e del 90% per la seconda dose; Entrambi sono dalla terza settimana di applicazione. L’efficacia dell’immunità acquisita naturalmente attraverso l’infezione è dell’80% nelle persone non immunizzate.

3- Delta . variabile. A partire dal 13 agosto, la proporzione di nuovi casi per variante delta è di circa il 40% e tale numero sta aumentando al ritmo di un punto percentuale ogni giorno.

4- Comportamento. Il comportamento della popolazione nei confronti delle infezioni e delle restrizioni sanitarie non è diverso.

Nello scenario pessimistico, una o più di queste ipotesi non sono soddisfatte.

Uno dei rischi maggiori, in particolare, riguarda il punto 4. La velocità della vaccinazione può anche indurre chi ha un programma incompleto ad aumentare anticipatamente le proprie misurazioni personali.

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L’analisi avverte che “potrebbe esserci un inaspettato effetto collaterale negativo di questa vaccinazione di massa dei giovani se molte persone appena vaccinate si sentissero ingiustamente protette e abbandonate da protocolli e comportamenti anti-infettivi”.

Il rapporto rileva che si tratta di un fenomeno osservato in altri Paesi come l’Uruguay, “dove un aumento paradossale delle infezioni è stato accompagnato da rapidi progressi nella vaccinazione per un breve periodo di tempo”.

scenario ottimista

Questa si divide in due parti: una in cui sono soddisfatte le quattro assunzioni (detta anche “esperto”); È più adatto dove vengono superati uno o più presupposti, cioè innestati più rapidamente o delta propagati più lentamente.

Se i quattro presupposti vengono rispettati, la soglia del tasso di infezione pari a 1 verrà raggiunta in due settimane e dal 13 ottobre scenderà a 0,85 (100 contagia 85 persone).

I casi continueranno ad aumentare nelle prossime due o tre settimane, con un picco di 2.200 casi giornalieri all’inizio di settembre. Poi scende e raggiunge i 1.400 casi giornalieri il 13 ottobre.

Il numero di persone ricoverate in ospedale raggiungerà il picco di 1.000 tirocinanti alla fine di agosto. Entro due mesi, a metà ottobre, 400 persone saranno ricoverate in ospedale con coronavirus e 200 saranno nell’unità di terapia intensiva (ICU).

Tra due mesi ci saranno circa sei morti al giorno.

Nello scenario più favorevole, la soglia di 1 verrà raggiunta entro una settimana e l’infezione inizierà a diminuire, ed entro due mesi il tasso di infezione sarà di 0,6 (100 persone ne infettano 60).

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I casi raggiungeranno il picco entro una settimana con poco più di 1.800 diagnosi al giorno. Entro il 15 ottobre avremo 200 diagnosi al giorno.

Il Paese potrebbe ricevere 100 persone in ospedale entro due mesi, 50 nel reparto di terapia intensiva.

Tra due mesi ci saranno circa due morti al giorno.

scenario pessimista

Le proiezioni per questo scenario sono che il tasso di infezione rimarrà su livelli simili e scenderà più lentamente fino alla soglia di 1 verso la fine di settembre.

Il Paese raggiungerà quindi il picco della nuova ondata di pandemia in circa un mese e mezzo, con circa 3.000 persone diagnosticate al giorno.

In termini di ricoveri, entro un mese saranno ricoverate al massimo circa 1.200 persone, 500 in terapia intensiva.

Ci saranno circa 11 morti giornaliere.

Chiara Pisano
Chiara Pisano
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