Durante la prestigiosa inaugurazione Festival del cinema di Mar del PlataLui Istituto Nazionale delle Arti Cinematografiche e Audiovisive INCAA ha sorpreso il pubblico e gli appassionati della settima arte con un punto toccante da lei raccontato Ricardo Darín. Questo video di 2 minuti e 18 secondi non solo rende omaggio alla ricca tradizione cinematografica argentina, ma evidenzia anche il profondo impatto e la risonanza che ha avuto a livello globale. Accompagnato da immagini cinematografiche emblematiche e dai paesaggi caratteristici del paese, questo spot ci invita a riflettere sull’influenza culturale e artistica del cinema argentino nel mondo.
Il video inizia con un’impressionante veduta aerea di Buenos Aires, seguita da una domanda provocatoria posta dall’inconfondibile voce di Ricardo Darin: “Se fosse un film, solo un film, dove lo gireresti?” Questa domanda funge da catalizzatore per esplorare la diversità di ambienti e paesaggi che definiscono la geografia e la cultura dell’Argentina.
Il pezzo audiovisivo è stato il risultato di un lavoro di squadra del settore audiovisivo e della comunicazione INCAASia nello scrivere la sceneggiatura che nella scelta dei film che ne faranno parte. Si è cercato di confermare le parole di Darren con immagini di film, alcuni dei quali interpretati con senso dell’umorismo, secondo i responsabili del progetto.
In tutto il percorso compaiono immagini di luoghi iconici come “Apocalypse, Glacier, Buna, Obelisk, Neighborhood Club”, fornendo un panorama visivo che spazia dai paesaggi remoti agli angoli più iconici. Dalla nazione. Questa selezione di scene ci ricorda l’enorme diversità di ambienti che l’Argentina offre come sfondo per la produzione cinematografica.
L’originalità e la ricchezza della cinematografia argentina è evidente attraverso frammenti di film che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del cinema. Dal vincitore del premio Storia ufficiale (1985) e Il segreto è nei loro occhi (2009) ad altri capolavori come Camilla (1984), Aspettando il carro (1985), Cavalli selvaggi (novantacinque), Nove regine (2000), Luna di Avellaneda“(2004), Carancho (2010) e l’angelo (2018), la sede celebra la diversità tematica e stilistica che ha avuto risonanza a livello nazionale e internazionale.
Ricardo DarinCon il suo carisma distintivo, intreccia una storia evocativa che va oltre un semplice elenco di film. “Abbiamo eroi, eroine e rivoluzionari. Artisti, truffatori, studenti e caraccioni. L’angelo, il santo, il papa, Dio e persino gli alieni”, dice Darren, giocando con le connotazioni dei film in cui ha recitato che sono diventati un parte integrante del patrimonio culturale del Paese.
Questo annuncio mette in risalto l’ingegno e la determinazione dell’industria cinematografica argentina in tempi di sfide e avversità. “C’è una crisi qui, non è facile qui, è una crisi dell’ingegno, della malizia e di tutto. “Ecco perché facciamo rumore, ecco perché non passiamo inosservati”, afferma Darren. Questo spirito indomabile ha ha portato il cinema argentino a conquistare apprezzamenti e ammirazione in tutto il mondo, dove ha ricevuto premi prestigiosi come la Coppa del Mondo e gli Oscar.
Una volta condiviso sui social network del Film Institute e del Mar del Plata Film Festival, questo clip audiovisivo è diventato virale ed è stato condiviso da migliaia di persone con un chiaro messaggio di difesa del cinema argentino e di presentazione con orgoglio di tutte le sue produzioni. È stato implementato storicamente nel nostro paese. Inoltre, trascende lo schermo e offre una potente riflessione sul significato e sull’importanza del cinema argentino, che rappresenta parte integrante dell’identità culturale del Paese e una finestra sul mondo che è stata riconosciuta e celebrata sui palcoscenici più importanti dell’industria. .Cinematografia mondiale. Questo omaggio alla cinematografia argentina ci ricorda che la sua influenza si estende oltre lo schermo.
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